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Memorie storiche di Favara di Carmelo Antinoro MILITARI - GUERRE |
Indice
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La terza Guerra d'Indipendenza
Il bersagliere Giuseppe Urso caduto il 24 giugno 1866 a Custoza
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Via Bersagliere Urso è il toponimo più antico dedicato ad un militare favarese caduto in battaglia, che ha sostituito quello della prima metà del 1800: strada esterna di Genui (o Genua). Nei documenti era chiamata strada esterna perché delimitava, a monte, il paese di Favara; Genua in riferimento alla famiglia Genova, presente a Favara dalla prima metà del 1600 fino al 1800. Tra il 1778 e il 1880 la via fu rinominata bersagliere Urso. Chi era questo militare? Giuseppe Urso nacque il 1 novembre 1844 da Carmelo (contadino) e Onofria Nobile. Di professione gessaro, Giuseppe (altezza m. 1,67) venne arruolato nel 27.mo battaglione bersaglieri nel 1866 ed il 24 giugno di quell'anno si trovò, suo malgrado, protagonista delle manovre offensive della terza guerra d'indipendenza. L'Alleanza italo-prussiana, siglata l'8 aprile 1866, aveva sancito l'obbligo di cooperazione militare fra il regno sabaudo e quello di Prussia contro il trono di Vienna. Le attività militari italiane iniziarono il 23 giugno e videro come protagonisti l'Armata Imperiale del Sud (Arciduca Albrecht von Österreich-Teschen) e lo schieramento italiano con il comando supremo del Re d'Italia Vittorio Emanuele II con, a fianco, il generale La Marmora. Il 23 giugno fu per l'esercito italiano il giorno di inizio delle attività belliche vere e proprie. Nella notte si preparò una manovra di sfondamento che avrebbe dovuto sorprendere gli austriaci dietro il fiume Adige. Gli austriaci, in realtà, non erano dietro all'Adige, ma allo scoppio del conflitto avevano varcato il fiume e si dirigevano verso il Lago di Garda, andando incontro agli uomini di La Marmora. La battaglia fu una delle più confuse e frazionate del Risorgimento, tanto da suscitare un notevole interesse internazionale. Le motivazioni dell'insuccesso sono da ricercarsi nella scarsa organizzazione dei comandi dell'esercito italiano, al quale, nonostante la superiorità numerica e la conquista di importanti teste di ponte, fu ordinato di ripiegare a causa dell'incomprensione e delle rivalità fra i comandanti Enrico Cialdini e Alfonso La Marmora, cui contribuirono la conoscenza approssimativa o del tutto nulla dei movimenti delle truppe nemiche sul territorio. La battaglia dove si trovò Giuseppe Urso, si svolse a Custoza il 24 giugno 1866, dove rimasero coinvolte e si batterono anche i granatieri di Lombardia e di Sardegna. Giuseppe Urso fu il primo ad entrare a Custoza e nonostante le ferite continuò a combattere fino alla morte. Il 25 giugno 1867 il Ministro Segretario di Stato per gli affari della guerra, per disposizione del Re d'Italia del 6 dicembre 1866 conferiva a Firenze la medaglia al valore militare al bersagliere Urso. A valle della via bersagliere Urso da tanti anni esiste una scuola elementare chiamata "scuola di bers. Urso, ma in realtà solo per antica consuetudine, non per titolarità ufficiale.
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Medaglia d'argento al valor militare assegnata al bersagliere Giuseppe Urso - 25 giugno 1867
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Sacrario di Custoza
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Sacrario di Custoza - ossario
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L'eccidio di Dogali
Giovanni Ferraro caduto nell'eccidio di Dogali del 26 Gennaio 1887
Battaglia di Dogali del 26 Gennaio 1887- Michele Cammarano (1835-1920) - 1896
Epigrafe sul prospetto del municipio di Agrigento
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L'eccidio di Dogali, nel lontano 26 Gennaio 1887, rappresenta una delle pagine più tristi ed oscure della storia italiana anche per gli agrigentini e oggi, forse, non avrebbe più risonanza se il 14 marzo, a Girgenti, sulla facciata del Palazzo di Città non fosse stata posta una lapide commemorativa. A ricordarci che in quella tragica spedizione in Africa caddero anche giovani di Girgenti in quella lapide si leggono i nomi di Alfonso Contino, Giuseppe Noto Millefiori, Carlo Palazzotto, Antonino Quartararo. Giuseppe Bonelli era fra quei giovani, anche se nella lapide non viene ricordato (v. f.). Non si pianse solo a Girgenti; sui campi di Dogali caddero altri giovani della provincia: - Giuseppe Isaria, Vincenzo Mannara, Giovanni Burgio da Casteltermini; - Carmelo Noto Mazzarella da Bivona; - Paolo Alongi da Racalmuto; - Giovanni Ferraro da Favara; - Calogero Agrò e Giuseppe Tinebra da Racalmuto; - Giuseppe Sgommeglia e Calogero Cannizzaro da Canicattì; - Ignazio Acquaviva da Ravanusa; - Calogero Cacioppo da Sambuca; - Antonio Ferra e Antonio Randazzo da Santa Margherita Belice; - Vito La Rocca da Campobello di Licata; - Giuseppe Samaritano da Ribera. Tutti facevano parte di una colonna di 5.540 soldati italiani e 50 bascibuzuk (soldati di colore), comandata dal tenente colonnello Tommaso De Cristoforis che doveva portare soccorsi al presidio italiano in Abissinia di Saati, assediato per diversi giorni dai nemici. Ma il 26 gennaio 1887 quella colonna doveva tristemente passare alla storia per uno degli episodi più tragici dell´avventura coloniale italiana in Africa. L'azione ebbe luogo durante la prima fase di espansione italiana in Eritrea, dopo l'occupazione di Massaua, per allargare la zona d'insediamento, occupando i territori che, ad ovest, portavano all'orlo dell'altopiano etiopico. Dogali è il nome del villaggio di capanne dell'Eritrea a circa 18 km ad ovest di Massaua, nei pressi del quale vi è un monte chiamato "poggio Dogali", divenuto famoso per il combattimento che vi svolse nel 1887. La vicenda di Dogali è da collegare all'attacco del giorno precedente il 26, quando il negus, per contrastare l'occupazione italiana, ordinò al suo luogotenente, il ras Alula (generale abissino e signore di Asmara), di far sgombrare gli italiani da quelle zone. Il ras Alula, portatosi a Ghinda, 60 km ad O di Massua intimò al comandante delle forze italiane Gen. Genè di sgomberare Uaà e Zula, ma il generale Genè rispose che era pronto a respingere ogni attacco e occupò anche Saati, dislocando a Moncullu una colonna di riserva (3 compagnie di fanteria, 2 mitragliere e 2 buluc di irregolari) agli ordini del ten. col. Tommaso De Cristoforis. Il 25 gennaio il ras Alula attaccò il fortino di Saàti, presidiato da 2 compagnie di fanteria, 2 pezzi di artigliera e 300 indigeni al comando del Magg. Boretti, ma gli assalitori dopo 4 ore di combattimento si ritirarono con gravi perdite. L'indomani il ten. col. De Cristoforis mosse con la sua colonna da Moncullu a Saati per scortare gli approvvigionamenti al forte, ma presso l'altura di Dogali venne attaccato di sorpresa da circa cinquemila abissini armati all´europea. Gli Italiani, di fronte all'urto della massa abissina, ripiegarono a scaglioni, combattendo sul colle di Dogali. Circondati da ogni parte, resistettero per ore, combattendo prima con i fucili e poi, esaurite le munizioni, con le baionette, finché caddero tutti. Dalla parte italiana vi furono ben 433 morti, di cui 23 ufficiali, e un'ottantina di uomini feriti e abbandonati per morti dagli Abissini, salvati da una colonna italiana di soccorso, giunta il giorno successivo da Massaua. Gli Abissini, da parte loro, ebbero circa 1000 uomini tra morti e feriti. Quella di Dogali fu la prima grande sconfitta toccata all´Italia in terra d'Africa. A Girgenti la tragica notizia arrivò solo il primo febbraio tramite il "Giornale di Sicilia" e le famiglie trovarono i nomi dei caduti e dei feriti. Vennero celebrati in varie parti d'Italia e della provincia solenni esequie e in taluni occasioni tra il clero locale e i liberali si crearono momenti di grave tensione perché i sacerdoti non volevano che il tricolore sventolasse dentro la chiesa durante le funzioni religiose: i rapporti tra Stato e Chiesa erano allora assai tesi. In diversi Comuni d'Italia, in onore dei soldati caduti, vennero scoperte epigrafi commemorative ed eretti monumenti, fra questi quello di piazza dei Cinquecento, angolo viale L. Einaudi, a Roma, riutilizzando una stele egiziana con i nomi dei soldati caduti in battaglia. Sul lato Ovest viene riportato quello di Giovanni Ferraro (v. f.). Giovanni Ferraro nacque il 29 Giugno 1864 da Giuseppe e Signorino Gelo Giuseppa, entrambi genitori contadini; quarto dei dieci figli, fra cui uno - il primogenito - nato morto e due deceduti in tenerissima età. Il secondogenito, Calogero (n. 1859), il 28 giugno 1887, veniva condannato a 18 anni di lavori forzati dalla Corte d’Assise di Girgenti, mentre il fratello Paolo (n. 1870) cominciò ad avere problemi con la giustizia fra il 1890 e il 1892 a seguito di una condanna a otto anni, dieci mesi e venti giorni di carcere, oltre a due anni di vigilanza speciale per un tentato omicidio. Paolo, latitante, ricercato dalle forze dell'ordine venne ucciso il 3 Novembre 1902. Nell'atto di morte n. 14 del registro del 1888, parte II, del Comune di Favara, presso gli atti del Tribunale di Girgenti venne trascritta la lettera pervenuta dal Ministero della Guerra: Ministero della guerra - Segretariato Generale - Divisione Gabinetto del Ministro - Sezione II - Estratto dell'atto di morte del soldato Ferraro Giovanni iscritto nel registro degli atti di morte in tempo di guerra del terzo battaglione Africa a pagina 213, n. 211 d'ordine - Il sottoscritto Direttore Capo della Divisione Gabinetto del Ministro dichiara nel registro degli atti di morte in tempo di guerra del terzo Battaglione Africa a pag. 213 e al n. 211 d'ordine, trovasi inscritto quanto segue: l'anno 1887 ed alli 26 del mese di Gennaio nel combattimento di Dogali, mancava ai vivi alle ore ___ ed in età di anni ___ il soldato Ferraro Giovanni del quarantunesimo Reggimento Fanteria, nona compagnia, al num. 2346 di matricola, nativo di Favara, Provincia di Girgenti, figlio del fu Giuseppe e di Signorino Giuseppa, ammogliato con ___ vedovo di ___ morto in seguito allo scontro cogli abissini, sepolto a Dogali come consta da notorietà indiscutibile. L'Aiutante Maggiore incaricato della tenuta del registro - firmato A. Tancredi. Roma, li 13 Maggio 1888 - il Direttore Capo della Divisione f.to Durandi.
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Medaglia d'argento al valor militare per il soldato Giovanni Ferraro - 9 Maggio 1887
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Stele funeraria dedicata afli eroi di Dogali in piazza dei Cinquecento, angolo viale L. Einaudi, a Roma
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Eroi di Dogali in un giornale dell'epoca
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La prima Guerra Mondiale
Militari favaresi morti nella prima Guerra Mondiale 1915/1918
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Abbate Giuseppe di Calogero e Butticè Assunta soldato 988.ma compagnia, 4 reparto mitraglieri nato il 17 12 1893 e morto il 22 10 1918 nell’ospedale da campo in combattimento sul monte Maio, per ferite riportate.Sepolto a Costozza di Longare |
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Adamo Angelo di Vincenzo Giovanni e Agliata Rosa soldato 85° Regg.to Fanteria, 2 compagnia, matr. 23418 nato il 26 4 1887 e morto il 10 9 1916 in combattimento sul monte Maio per ferite riportate in combattimento |
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Adamo Giovanni di Vincenzo Giovanni e Agliata Rosa soldato 232° Regg.to Fanteria, 7 compagnia, matr. 30506 nato il 31 1 1891 e morto il 7 8 1916 in combattimento sul medio Isonzo, nelle trincee presso Luciano, per ferita di scheggia di granata alla testa. Sepolto nel campo |
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Agliata Antonio di Giuseppe e Cirnesi Giuseppa sposato con Terranova Calogera il 3 11 1912 caporale 76° Regg.to Fanteria, 2 compagnia, plotone arditi, matr. 283139 nato il 1 10 1889 e morto il 15 6 1917 in combattimento in località Cigini, Sperone Iseniah, nel settore di Tolmino, per ferita da schegge al capo e stroncamento arto inferiore sinistro. Sepolto a Case Bertine |
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Agliata Gerlando di Giuseppe e Maglio Filippa soldato 224° Regg.to Fanteria nato il 31 1 1896 e morto il 1 6 1916 in combattimento sull’altipiano di Asiago in combattimento. Disperso |
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Airò Farulla Calogero di Calogero e Caramanno Maria soldato nato il 4 2 1892 |
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Alaimo Calogero di Antonio e Vullo Rosa soldato 150° Regg.to Fanteria, 6 compagnia nato il 6 7 1895 e morto il 17 8 1916 in combattimento sul medio Isonzo, vicinanze Est di Gorizia, per ferite multiple in varie parti del corpo |
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Alaimo Carmelo di Giovanni soldato 155° Regg.to Fanteria nato il 13 6 1890° Castrofilippo e morto il 25 7 1915 nell’ospedale militare di Voghera per malattia |
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Alba Rosario di Antonio e Pecoraro Luigia soldato 145° Regg.to Fanteria, 1 compagnia, matr. 2931 nato il 11 2 1883 e morto il 18 9 1916 a quota 144 in combattimento sul Carso, per ferita di pallottola alla testa. Sepolto nelle pendici di Lago Pietra Rossa |
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Albano Angelo di Antonio e Zagone Maria soldato 232° Regg.to Fanteria, 2 compagnia, distretto 60 nato il 31 3 1897 e morto il 25 1 1918 in combattimento sul Piave per ferite riportate. Sepolto a Fossalta |
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Albano Francesco di Antonio e Zagone Maria soldato 16° Regg.to Fanteria nato il 1 1 1895 e morto il 6 8 1915 all’ospedale militare di Milano per malattia |
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Albano Gerlando di Ferdinando e Schifano Maria soldato 1 Regg.to genio, 73.ma compagnia nato il 25 1 1896 e morto il 17 5 1917 in combattimento sul medio Isonzo, all’estrema destra di Bodrez, riva sinistra fiume Isonzo. Sepolto a Brodez |
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Alongi Giuseppe di Giuseppe e Caramazza Anna soldato 145° Regg.to Fanteria, 9 compagnia, matr. n. 60 nato il 9 10 1892 e morto il 1 11 1916 in combattimento sul Carso, a quota 144, per ferita causata dallo scoppio di granata. Sepolto nel campo |
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Alcamisi Salvatore di Giuseppe e Grova Angela sposato con Milanese Giuseppa il 15 2 1903 operaio dipendente della direzione del Genio, zona Sasso, 6 armata nato il 30 11 1873 e morto il 19 4 1917 nell’ospedale da campo n. 52 per bronchiolite diffusa e miocardite. Sepolto cimitero militare di Sasso |
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Arcadipane Gaetano di Francesco e Caramazza Giuseppa soldato 149° Regg.to Fanteria, 9 compagnia, matr. 23118 nato il 15 9 1891 e morto il 14 12 1915 in combattimento a Vermigliano, sul Carso, per ferita penetrante al cranio. Sepolto a Vermigliano |
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Argento Francesco di Francesco e Russello Carolina soldato 145° Regg.to Fanteria, 9 compagnia, matr. 274 nato il 24 6 1895 e morto il 19 9 1916 in combattimento sotto quota 144/111 sul monte Deschi, sul Carso, nell’ospedale da campo n. 202 per ferita di arma da fuoco. Sepolto nel campo |
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Arnone Giuseppe di Salvatore e Montaperto Domenica soldato 145° Regg.to Fanteria, reparto zappatori , matr. 564 nato il 16 6 1889 e morto il 4 9 1916 nella 16.ma sezione di Sanità Rocchi per ferita all'addome penetrante in cavità. Sepolto al cimitero di Rocchi |
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Arnone Paolo di Amedeo soldato 21° Regg.to Artiglieria da campagna nato il 20 7 1894 e morto l’8 8 1919 nell’ospedale da campo n. 152 di Innsbruck in Austria per tubercolosi polmonare. Sepolto nel cimitero militare di Amras (Innsbruck), tomba n. 34, fossa XI, gruppo K |
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Arnone Rosario di Giuseppe e Virgone Maria sposato con Patti Giuseppa il 17 10 1913 soldato 144° Fanteria, 11 compagnia nato il 26 4 1889 e morto il 1 11 1916 in combattimento sul medio Isonzo per scoppio di granata austriaca |
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Arrigo Pasquale di Giuseppe e Maglio Stellaria Soldato 32° Regg.to Fanteria nato il 10 6 1893 e morto il 5 7 1915 in combattimento sul monte S. Michele. Disperso |
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Attardo Giuseppe Calogero e Fanara Gaetana caporale 135° Regg.to Fanteria M. M., 6 compagnia, matr. 33658 nato il 20 8 1892 e morto il 20 8 1915 in combattimento sul monte Sei Busi, sul Carso, per ferita d'arma da fuoco. Sepolto a Redipuglia |
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Aucello Angelo di Salvatore e Sorce Giuseppa sposato con Schifano Concetta il 20 4 1913 soldato 232° Regg.to Fanteria, 10 compagnia nato il 28 9 1889 e morto il 14 11 1916 nell’ospedale da campo n. 198, per ferita penetrante al torace. Sepolto al cimitero di Gorizia |
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Augello Calogero di Antonio e Costa Maria soldato 46° Regg.to Fanteria nato il 19 1 1893 e morto il 27 10 1915 nella 17.ma sezione di sanità. Sepolto Falzarego |
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Avenia Salvatore di Lorenzo e Pletto Antonia soldato 5° Regg.to Genio minatori, 21 compagnia, matr. 7686 nato il 11 8 1894 e morto il 29 7 1915 in combattimento sul monte Nero, a Ozieri per ferite riportate |
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Bellomo Calogero di Filippo e Giglia Rosa soldato 221° Regg.to Fanteria nato il 24 8 1893 e morto il 16 9 1918 in combattimento presso località Zenzon, sul Piave. Sepolto al cimitero Fornaci di Zenzon |
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Bellomo Giuseppe di Francesco e Castronovo Maria soldato 149° Regg.to Fanteria, 11 compagnia, matr. 2374 nato il 16 8 1892 e morto il 17 6 1916 in combattimento presso villa di proprietà Ferdinando Scaroni a ca. 2 km da Breganza, nell’ospedale da campo n. 4, per ferita penetrante al torace. Sepolto al cimitero di Breganze |
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Bennardo Carlo di Calogero e Nardello Maria sposato con Carrubba Vincenza il 6 11 1910 soldato 75° Regg.to Fanteria, 2 compagnia, matr. 12790 nato il 15 1 1885 e morto il 29 6 1916 in combattimento a Monfalcone, sul Carso, per ferita da pallottola di fucile al torace. Sepolto al cimitero della Brigata Napoli presso Monfalcone |
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Bongiorno Giuseppe di Antonio e Vetro Anna soldato 31° Regg.to Fanteria a Napoli, matr. n. 790 nato il 27 11 1895 e morto il 20 7 1915 nell’ospedale di Cassegliano, Comune di S. Pietro, per ferita di arma da fuoco penetrante all'inguine sinistro. Sepolto al cimitero di S. Pietro all'Isonzo |
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Bonzinetto Camillo di genitori ignoti sposato con Amico Teresa il 1 6 1913 nato il 1 10 1889 e morto nel 1915 soldato |
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Bosco Calogero di Gaetano e Piscopo Antonia sposato con Spadaro Elisabetta il 30 4 1914 sottotenente di complemento 1° Regg.to Genio, 32 compagnia Nato il 26 5 1885 e morto il 18 9 1917 in combattimento sul Carso, Dolmia 2 Comandi (Zo Zaiti), per ferita da scheggia di granata nemica. Sepolto a Gradisca |
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Bosco Calogero di Giuseppe e Lentini Rosa caporale 5° Regg.to genio, 3 compagnia, matr. 26969 nato il 14 3 1889 e morto il 23 11 1915 in combattimento sulle alture di Oslava (Valletta), quota 115, per ferita prodotta da granata. Sepolto nel campo |
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Bosco Giuseppe di Salvatore e Giancutreri Giovanna sottotenente 241 Regg.to Fanteria nato il 21 gennaio 1891 e morto il 29 giugno 1918 a Col d'Echele Pur senza mezzi, animato dal desiderio di aiutare al più presto la famiglia molto numerosa, riuscì, senza maestri, a conseguire con ottimi voli la licenza della R. Scuola normale di Palermo nel 1913. Si diede subito all'insegnamento e all'educazione dei figli del popolo dedicò tutta la sua anima di apostolo. Scoppiata la guerra e chiamate alle armi anche le terze categorie fu destinato al 3 Fanteria. Nominato sottotenente nel 1916 partì per il fronte e fu assegnato al 241 Reggimento Fanteria. Combatté in diversi punti del fronte. Dalla prima linea scriveva alla mamma: "… sii calma, abbi forza, pazienza e fede nei nostri destini…". Il 23 giugno 1918, pochi giorni prima della gloriosa morte scriveva: "Si è scatenata l'offensiva. I signori austriaci credevano di poter fare una breccia sul fronte italiano. Il buco lo hanno fatto, ma nell’acqua. Fatti coraggio, mamma e sta allegra come sto io…". Il 29 giugno, dopo tre furiosi attacchi nettamente e vittoriosamente respinti colpito dalla mitraglia cadeva eroicamente come aveva combattuto. Gli fu concessa la Medaglia d'Argento al valor militare con la seguente, magnifica motivazione: " Sprezzante del pericolo, incitando i suoi uomini che, dopo tre furiosi assalti, aveva condotto sulle posizioni nemiche, tenacemente difese, magnifico esempio di spirito combattivo, cadeva, colpito da pallottola di mitragliatrice austriaca, dopo avere, col proprio sacrificio, magnificamente contribuito al felice risultato della vittoriosa azione, dimostrando quanto possa l'alto fervore aggressivo, il nobile entusiasmo, il senso profondo de dovere, ad ogni costo compiuto". |
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Bumbello Gaspare di Lorenzo e Spina Angela soldato 16° Regg.to Fanteria nato il 14 8 1891 e morto il 11 11 1914 nell’ospedale territoriale di Sabri (Bengasi) per peritonite |
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Burgio Antonio di Gaetano e Barbisi Anna soldato 93 fanteria, 1 compagnia nato il 3 2 1899 e morto il 19 12 1917 in combattimento a Val Pez, sul monte S. Gabriele per ferite riportate |
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Calacione Giovanni di Giuseppe e Grova Giuseppa sposato con Licata Giuseppa il 24 1 1909 soldato 224° Regg.to Fanteria nato il 28 5 1883 e morto il 1 11 1916 in combattimento sul medio Isonzo. Disperso |
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Callea Giovanni di Biagio e Bellavia Rosalia sottotenente di complemento 116° Regg.to Fanteria, 2 compagnia, matr. 12790 nato il 4 2 1893 e morto il 26 3 1916 in combattimento presso località Podgora per ferite riportate. Sepolto nel campo |
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Cammilleri Antonio di Giovanni e Bellavia Teresa soldato 2° regg.to speciale d'istruzione nato il 6 3 1894 e morto l’11 5 1918 nelle acque di Messina per affondamento del piroscafo "Verona" silurato dall’U boot 52 della II Pola Flotilla, oberleutnant zur see Hellmut von Doemming |
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Cammilleri Antonio di Giovanni e Cavaleri Pasqua soldato 2° regg.to speciale d'istruzione nato il 22 12 1897 e morto l’11 5 1918 nelle acque di Messina per affondamento del piroscafo "Verona" silurato dall’U boot 52 della II Pola Flotilla, oberleutnant zur see Hellmut von Doemming |
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Campione Rosario di Salvatore e Mendolia Calella Carmela caporal maggiore 138° Regg.to Fanteria nato il 23 1 1895 e morto il 1 11 1916 in combattimento sul Carso. Disperso |
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Cancialosi Rosario di Antonio e Montalbano Angela soldato 69° Regg.to Fanteria zappatori, 6 compagnia nato il 25 9 1892 e morto il 13 6 1916 in combattimento sul monte Geive per ferita di granata. Sepolto nel campo |
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Capodici Baldassare di Carmelo e Lauricella Luca Gaetana soldato 223 Regg.to Fanteria, 6 compagnia mitraglieri, 3 sezione nato il 28 2 1892 e morto il 30 10 1916 nell’ospedale da campo n. 104. Sepolto a Cormons |
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Capodici Salvatore di Carmelo soldato 40° Regg.to Fanteria nato il 27 10 1883 e morto il 25 8 1916 in combattimento, nel ripiegamento al Piave |
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Caramazza Gaetano di Antonio e Castronovo Giuseppa sposato con Montaperto Giuseppa il 6 2 1910 soldato 128° Battaglione bombardieri nato il 21 8 1882 e morto il 10 4 1917 nell’ospedale militare principale di Udine per infortunio per fatto di guerra. |
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Casciaro Francesco di Salvatore e Salvaggio Anna sposato con Scalia Rosalia il 18 2 1911 soldato 6 compagnia automobilisti nato il 6 11 1891 e morto il 2 12 1918 nell’ospedale di guerra n. 67 per malattia |
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Castronovo Antonio di Stefano e Pirrera Domenica soldato 12 compagnia di sussistenza nato il 1 1 1895 e morto il 4 12 1915 per affondamento di nave |
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Castronovo Calogero di Stanislao e Tuzzolino Carmela sottotenente 5° Fanteria, 1 compagnia nato il 17 4 1898 e morto il 24 10 1918 in combattimento a Valderoa, sul monte Grappa, per pallottola di mitragliatrice. Sepolto nel campo. Decorato di medaglia d’argento al V. M. |
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Castronovo Leonardo di Giuseppe e Brucculeri Carmela caporal maggiore 224° Regg.to Fanteria, 12 compagnia, matr. 26977 nato il 18 4 1889 e morto il 7 8 1916 in combattimento a Oslava, per ferite multiple da pallottola di mitragliatrice. Sepolto nel campo |
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Castronovo Stefano di Salvatore e Sajeva Giuseppa soldato 6° Regg.to artiglieria da campagna, 3 batteria nato il 6 10 1898 e morto il 2 4 1917 presso casa sita in c.so Milano, a Vigevano, per malattia |
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Cataldo Gerlando di Giuseppe e Augello Maria sergente battaglione complem.re brigata Gaeta nato il 26 7 1890 e morto il 18 12 1918 nell’ospedale da campo n. 240, a Mestre, per malattia. Sepolto nel campo, nel 1938 la salma venne trasferita nel sacrario sull’altopiano di Asiago. Alla madre, che nel frattempo si era trasferita a Ribera, dove morì il 19 novembre 1927, venne consegnata la “Medaglia di bronzo di gratitudine nazionale”. |
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Chianetta Salvatore di Salvatore e Matina Maria soldato 21° Regg.to Fanteria nato il 21 3 1893 e morto il 4 12 1915 a Brescia per ferite riportate in combattimento |
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Chiapparo Giuseppe di Salvatore e Chianetta Antonia sposato con Miccichè Antonia il 10 1 1915 soldato 224° Regg.to Fanteria, 9 compagnia nato il 4 12 1887 e morto il 4 10 1916 in combattimento a quota 174, sul Carso, per ferite multiple al corpo per scoppio di Strapheule. Sepolto nel campo |
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Contino Antonio di Ignazio e Russello Rosalia sergente 8 artiglieria da campagna, 6 batteria, matr. 35071 nato il 21 1 1893 e morto il 21 5 1917 nell’ambulanza chirurgica d’armata n. 7 per grave ferita al torace, con lesione polmonare. Sepolto a Verentini, Vallona. Decorato di medaglia di bronzo al V. M. |
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Contino Ignazio di Salvatore e Sciabica Giuseppa soldato 3° Regg.to Fanteria sposato con Vinciguerra Carmela l’8 4 1907 nato il 19 8 1883 e morto il 20 8 1917 nell’ospedale da campo n. 158, per ferite multiple penetranti all'addome, con frattura all'omero destro, per colpi di mitragliatrice. Sepolto al cimitero militare dei Cappuccini di Gorizia |
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Contrino Antonio di Giovanni e Maglio Rosa sposato con Trupia Teresa il 19 11 1905 soldato 140° Regg.to Fanteria, 7 compagnia, matr. 47420 nato l’1 1 1883 e morto il 3 6 1917 in combattimento sul Carso, a quota 241, per granata nemica. |
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Contrino Antonio di Gaspare e Castronovo Pasqua soldato 222° Regg.to Fanteria, 9 compagnia nato il 29 1 1892 e morto il 20 4 1917 in combattimento a quota 166, sul medio Isonzo, per scoppio di granata nemica. Sepolto a Villa Bice |
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Contrino Pasquale di Gaspare e Parlato Maria soldato 84° Regg.to Fanteria nato il 17 7 1892 e morto il 16 11 1918 a Girgenti per malattia. |
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Cordaro Leonardo di Luigi e Bellavia Felicia soldato 31° Regg.to Fanteria nato il 29 9 1885 e morto il 18 6 1916 in combattimento sull’altipiano di Asiago. Disperso. |
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Costa Antonio di Antonio e Costanza Angela soldato 4° Regg.to Artiglieria da fortezza, 88.ma batteria, matr. 836 nato il 24 5 1895 e morto il 30 3 1917 nell’ospedale chirurgico contumaciale di Udine per tubercolosi polmonare bilaterale. Sepolto a Udine |
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Costa Calogero di Michele e Augello Francesca sposato con Pillitteri Vincenza soldato 232° Regg.to Fanteria nato il 21 2 1890 e morto il 14 11 1916 in combattimento sul monte S. Marco. Disperso |
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Costanza Antonio di Giovanni e Rindone (Arnone) Filippa sposato con Cucchiara Giuseppa il 19 9 1909 soldato 140° Regg.to Fanteria, 9 compagnia, matr. 16032 nato il 22 3 1883 e morto il 24 7 1917 nell’ospedale da campo n. 53 in Villa Vicentina per ferite multiple causate da scoppio di granata, all'emitorace destro non penetrante, con frattura di costole ed all'avambraccio destro con frattura e setticemia. Sepolto nel cimitero comunale di Ruda |
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Crapanzano Antonio di Calogero e Vinciguerra Salvatrice soldato 232 Regg.to Fanteria, 6 compagnia, matr. 35675 nato il 25 12 1892 e morto il 7 8 1916 in combattimento alla testa del ponte di Gorizia, sul medio Isonzo, per ferita da pallottola di fucile al cuore |
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Crapanzano Calogero di Antonio e Mancuso Baganella Domenica sposato con Vetro Girolama il 31 7 1910 soldato 223° Regg.to Fanteria, 3 compagnia, matr. 9543 nato il 28 8 1887 e morto il 2 11 1916 in combattimento a quota 174 presso Gorizia, sul medio Isonzo, per ferita da pallottola di fucile. Sepolto a Gorizia |
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Crapanzano Gaetano di Antonio e Brucculeri Maria caporal maggiore 327.ma batteria bombardieri nato il 18 2 1897 e morto il 23 6 1918 sul Piave in combattimento per ferite riportate. Sepolto Cà Ghisa |
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Crapanzano Pasquale di Paolo e Sammaritano Giuseppa sposato con Sanfratello Gerlanda il 26 4 1914 soldato 222° Regg.to Fanteria, 2 repardo zappatori nato il 14 4 1891 e morto il 16 10 1916 nell’ospedale da campo n. 43 per ferita da scheggia di bombarda al ginocchio destro con distruzione del terzo inferiore della coscia e cancrena dell'arto. Sepolto al cimitero di Bigliacca |
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Crapanzano Salvatore di Angelo e Sottile Gaetana sposato con Cacciatore Concetta il 31 3 1913 soldato 19° Regg.to Fanteria nato il 20 11 1880 e morto il 5 6 1917 in combattimento sul Carso. Disperso |
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Cucchiara Antonio di Rosario e Contino Rosa soldato 7° Regg.to Fanteria, 14 compagnia, matr. 35676 nato il 13 5 1892 e morto il 27 3 1917 in combattimento a Vertaiba Gorenze, sul medio Isonzo. Sepolto a Vertaiba |
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Cucchiara Antonio di Rosario e Contino Rosa soldato 7° Regg.to Fanteria, 14 compagnia, matr. 35676 nato il 18 5 1892 e morto il 27 3 1917 in combattimento a Vertaiba Gorenze, sul medio Isonzo per ferite riportate in combattimento |
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Cumbo Giovanni di Giuseppe e Urso Carmela soldato 276° Regg.to Fanteria nato il 10 8 1897 e morto il 27 8 1917 nell’ospedale chirurgico mobile “Città di Milano”. Sepolto a Molini di Klinack (Cividale) |
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Cumbo Giuseppe di Matteo e Baldacchino Luigia bersagliere 3° regg.to bersaglieri in Livorno, 14 compagnia ciclisi, matr. 39262 nato il 19 12 1894 e morto il 26 7 1915 in combattimento sul monte Sei Busi, sul Carso, per ferita d'arma da fuoco. Sepolto nel campo |
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Cumbo Salvatore di Giovanni e Vaccaro Antonia soldato 40° Regg.to Fanteria, 19.ma divisione di Cervignano, nato il 15 9 1894 e morto il 11 7 1915 nell’ospedale da campo n. 64 in Conegliano, per ferita d’arma da fuoco penetrante al torace. Sepolto nel cimitero di Conegliano |
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Cuscheri Mariano di Vincenzo e Infurna Domenica soldato 147° Regg.to Fanteria nato il 18 8 1893 e morto il 4 11 1915 a Ravenna per ferite riportate in combattimento |
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Cuscheri Vincenzo di Salvatore e Salamone Angela soldato 19° Regg.to Fanteria, III compagnia nato il 6 9 1882 e morto il 7 10 1917 in combattimento nelle caverne a quota 651, altopiano di Bainsizza. Sepolto nel campo |
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Dainotto Calogero di Vincenzo e Alba Antonia soldato 324 battaglione M. T. nato il 26 8 1874 e morto il 5 2 1917 nell’ospedale di v. Duomo (seminario) a Girgenti |
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Daniele Calogero di Giovanni e Sicilia Giulia caporal maggiore 10° Regg.to Fanteria, 8 compagnia, matr. 35882 nato il 14 12 1893 e morto il 29 6 1916 nell’ospedale da campo n. 84 in Cadenzano per asfissia da gas austriaci. Sepolto in Cadenzano |
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D'Anna Carmelo di Giuseppe e Di Gloria Antonina soldato 6° Regg.to Fanteria, 9 compagnia nato il 30 10 1893 e morto il 22 8 1917 in combattimento presso Stazione villa casa albergo, in val Sugana, per ferita alla testa. Sepolto al cimitero dell'ospedale |
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D'Anna Giuseppe di Salvatore e Nobile Calogera sposato con Vinci Giuseppa il 22 9 1912 soldato 149° Regg.to Fanteria, 11 compagnia, matr. 34282 nato il 22 1 1887 e morto il 1 8 1916 nell’ospedale da campo n. 106, per ferita, con frattura complicata agli avambracci ed alla gamba destra provocata da scoppio di granata. Sepolto a Guisca |
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Di Benedetto Calogero di Salvatore e Crapanzano Giuseppa soldato 40° Regg.to Fanteria, matr. 158 nato il 11 4 1895 e morto il 12 7 1915 nell’ospedale da campo n. 53 per gastroenterite acuta. Sepolto al cimitero di Ruda (Udine) |
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Di Caro Salvatore di Calogero e Calacione Paola soldato 40° Regg.to Artiglieria da campagna, 7 compagnia, matr. 8083 nato il 25 6 1897 e morto l’8 9 1917 in combattimento, in località Sveto, sull’altipiano di Bainsizza, per ferita lacera penetrante nella regione ascellare sinistra, in cavità, da palletta di Strapherel. Sepolto a Bote. Decorato di medaglia d’argento al V. M. |
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Di Giovanni Salvatore di Raffaele e Pirrera Rosa caporale 140° Regg.to Fanteria, 2 compagnia, matr. n. 861 nato il 28 6 1895 e morto l’11 10 1916 in combattimento a quota 144, sul Carso, per ferita da pallottola all'addome |
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Di Grazio Calogero di Vincenzo e Signorino Gelo Teresa sposato con Nicotra Croce il 7 2 1909 soldato 368 compagnia mitraglieri nato l’8 11 1881 e morto il 22 8 1917 in combattimento nella linea case Gelo-Carlo, sul Carso, per ferite riportate |
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Di Grazio Rosario di Vincenzo e Signorino Gelo Teresa soldato 139° Regg.to Fanteria, 2 compagnia, matr. 1980 nato il 6 1 1885 e morto il 5 6 1917 in combattimento a quota 241, sul Carso, per scoppio di granata. Sepolto nel campo |
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Di Rosa Alfonso di Giovanni e Cavaleri Calogera sposato con Casà Giovanna il 19 10 1913 soldato 5° Regg.to Fanteria nato il 23 4 1891 e morto il 30 3 1918 nell’ospedale militare di v. Duomo in Girgenti |
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Di Nolfo Giuseppe di Cristoforo e Failla Gaetana soldato 232° Regg.to Fanteria, matr. 42071 nato il 9 5 1896 e morto il 14 8 1916 nell’ospedale da campo n. 130 per ferita penetrante all'addome. Sepolto a Villa Rodolfino a Gorizia |
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Diruto Gerlando di genitori ignoti soldato 30° regg.to artiglieria di campagna, matr. 38984 nato nel 1894 e morto il 13 6 1915 a Capriva |
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Distefano Carmelo di Filippo e madre ignota sposato con Filorizzo Antonia il 5 11 1904 soldato 112 Regg.to Fanteria, 3 compagnia, matr. 16716 nato il 6 3 1882 e morto il 28 6 1916 in combattimento sul monte Masciagh, altipiano di Asiago, per ferita da pallottola di fucile. Sepolto nel campo |
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Distefano Felice di Giuseppe soldato 15 Regg.to Fanteria, 3 compagnia, matr. 16716 nato il 15 8 1895 e morto il 13 12 1918 a Girgenti per malattia |
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Failla Francesco di Baldassare e Buggea Giuseppa sposato con Vullo Maria il 21 11 1910 soldato 68° Regg.to Fanteria di Marcia, 6 compagnia nato il 24 7 1887 e morto il 17 5 1918 nell’ospedale da campo in Albania per malattia. Sepolto a Panagià |
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Faldetta Francesco di Gaetano e Castronovo Calogera soldato 1392.ma compagnia mitraglieri, matr. 13473 nato il 31 1 1895 e morto il 1 12 1917 in combattimento a Osteria, in Fossalta di Piave, per proiettile d'artiglieria nemica. Sepolto nel campo |
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Faldetta Salvatore di Giuseppe e Sutera Sardo Filippa sposato con Lo Porto Giuseppa soldato 221° Regg.to Fanteria nato il 7 10 1885 e morto il 30 9 1918 nell’ospedale da campo n. 9 in Argnà Polesine per malattia. Sepolto nel cimitero militare di Amras, tomba n. 9 |
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Fanara Gaetano di Carmelo e Schillaci Angela soldato 47° Regg.to Fanteria nato il 21 1 1899 e morto il 27 9 1918 a Lecce per malattia |
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Fanara Giuseppe di Domenico e Sferrazza Concetta soldato 35° Regg.to Fanteria, 9 compagnia nato il 4 1 1891 e morto il 14 9 1913 a seguito dell'attacco alla carovana di Garbà. Sepolto a Derna |
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Fanara Giuseppe di Pasquale e Veneziano Broccia Isabella soldato 135° Regg.to Fanteria nato il 12 10 1894 e morto il 27 10 1918 nella 1 sezione sanità per ferite riportate in combattimento |
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Fanara Michele di Calogero e Dejure Giuseppa capitano di complemento 121° Regg.to Fanteria nato il 10 3 1893 e morto il 16 4 1919 nell’ospedale da campo n. 162 per malattia |
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Ferlisi Calogero di Gaetano e Graccione Anna soldato 232° Regg.to Fanteria, 2° reparto zappatori nato il 31 1 1896 e morto il 14 5 1917 in combattimento a quota 524, fortino n. 1, sul medio Isonzo, per ferita di palletta di Straphenel alla nuca. Sepolto nel campo |
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Ferrante Francesco di Angelo e Schembri Santa soldato Regg.to Fanteria nato il 4 2 1894 e morto il 21 11 1915 nell’ospedale da Campo n. 92 per ferite riportate in combattimento |
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Ferrante Francesco di Angelo e Alletti Concetta soldato 232° Regg.to Fanteria nato il 1 8 1896 e morto il 27 10 1917 in combattimento nel ripiegamento al Piave. Disperso |
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Fontana Giuseppe di Carmelo e Rinoldo Mattea soldato appuntato 1° Regg.to Cavalleria "Nizza", 4 Squadrone, matr. 88988 nato il 17 6 1894 e morto il 25 5 1916 nell’ospedale da campo n. 48, 1° Regg.to Cavalleria "Nizza"per frattura del femore e consecutiva cancrena |
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Genuardi Giuseppe di Raimondo e Crapanzano Maria soldato nato il 14 5 1896 e morto a Gorizia |
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Giglia Antonio di Angelo e Lauria Angela sottotenente di complemento 66° Regg.to Fanteria nato il 29 1 1893 e morto il 26 10 1915 in combattimento nel settore di Tolmino. Disperso |
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Graccione Calogero di Paolo e Nona Carmela soldato 28° Regg.to cavalleri di Treviso nato il 19 12 1896 e morto il 15 5 1916 sul Carso per ferite riportate in combattimento |
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Graccione Calogero di Salvatore e Pullara Giuseppa soldato 30° Regg.to Fanteria nato il 26 4 1895 e morto il 4 12 1915 in combattimento sul monte S. Michele. Disperso |
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Grasta Domenico di Domenico e Bennardo Rosa sposato con Schifano Luigia il 18 5 1913 soldato n. 1888 |
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Gueli Giuseppe di Giuseppe e Castronovo Maria soldato nato l’8 2 1889 e morto l’11 8 1916 nell’ospedale maggiore Sanità Militare di Milano |
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Indelicato Giuseppe di Vincenzo e Russello Anna sposato con Costanza Filippa il 31 10 1909 soldato 224° Regg.to Fanteria, 4 compagnia, matr. 13582 nato il 17 5 1885 e morto il 18 8 1916 nell’ospedale da campo n. 130 per ferite penetranti alla testa e all'inguine. Sepolto a villa Rodolfino (Gorizia) e successivamente traslato nel sacrario di Oslavia |
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Infurna Calogero di Calogero e Nobile Francesca sposato con Castellana Gaetana il 10 9 1911 soldato 5° Regg.to Fanteria, 1 compagnia, matr. 20705 nato il 25 1 1886 e morto il 14 8 1916 in combattimento nelle trincee di Zagora, sul medio Isonzo, per ferite di scheggia di granata. Sepolto nel campo |
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La Manna Emanuele di Giuseppe e Vinti Mariangela caporale 247° Regg.to Fanteria nato il 24 8 1894 e morto l’8 9 1917 in combattimento sul medio Isonzo. Disperso |
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Landone Alfonso di Tommaso e Sorce Mariangela sposato con Arcadipane Calogera il 30 7 1893 nato il 20 12 1874 e morto il 6 2 1914 presso casa salute di Palermo |
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Landone Calogero di Alfonso e Arcadipane Calogera soldato 3° Regg.to Fanteria nato il 14 3 1895 e morto il 10 6 1916 in combattimento a Thiene |
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Lanfranca Salvatore di Nicolò e Moscato Antonia sposato con Scichilone Francesca caporale 75° Regg.to Fanteria, matr. 14558 nato il 25 11 1882 e morto il 15 9 1917 nell’ospedale da campo n. 14 per angina pectoris. Sepolto a Cimbiz |
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Lauricella Luca Giuseppe di Giuseppe e Caramazza Antonia soldato 40° Regg.to Fanteria, 8 compagnia nato il 19 9 1895 e morto il 23 10 1915 in combattimento con le truppe austriache località di Polizza, sul carso, per ferite riportate |
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Lentini sac. Antonio di Giuseppe e Lentini Assunta Tenente cappellano 40° Regg.to Fanteria nato il 17 10 1889 e morto il 3 4 1920 nell’ospedale militare di Trieste per azione di gas asfissianti sul monte Forcelletta. La salma è stata traslata nella madrice di Favara Compì i primi studi ginnasiali alla scuola del sac. Angelo Giudice. Chiamato da Dio alla famiglia di S. Francesco, ne vestì l’abito il 22 ottobre 1905. Fu ordinato sacerdote a Palermo il 19 luglio 1914. La stima dei superiori lo designò subito ad essere rettore del collegio serafico di Alcamo. Al richiamo della Patria nel maggio del 1916 partì per il servizio militare. Quale soldato di sanità e poi, dal 1917, quale cappellano militare del 248° e poi 40° reggimento fanteria, si prodigò al servizio dei figli d’Italia combattenti, feriti, moribondi, caduti. Distintosi già in varie azioni, dimostrò, specialmente nella battaglia di Montello tale eroismo, da meritare la medaglia d’argento e di bronzo al valore militare con splendida motivazione. Colpito gravemente da gas asfissianti sul monte Forcelletta, ne subì le micidiali conseguenze con la malattia che lo condusse alla morte nell’ospedale militare di Trieste il 3 aprile 1920. Amato per le sue virtù dai superiori dell’Ordine, dagli ufficiali e dai soldati il suo corpo ebbe dimora dapprima al cimitero e il 3 novembre 1929 in apposita edicola nella chiesa madre. Alla sua memoria sono state intitolate un’aula del collegio serafico ad Alcamo ed a Favara la via dove egli nacque (già via Rondine) e un’aula delle scuole elementari. |
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Lentini Gaetano di Antonio e Schifano Giuseppa sposato con Lentini Maria Antonia il 26 10 1902 soldato 2° Regg.to Genio zappatori, 133 compagnia, matr. 14842 nato il 3 7 1881 e morto il 19 10 1916 nell’ospedale da campo n. 127 per ferita con foro d'ingresso al dorso penetrante nella cavità addominale, con lesioni midollari, da palletta di Straphenel. Sepolto a villa Vicentina |
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Lentini Gaetano di Giuseppe e Castronovo Rosaria soldato 5° Regg.to Fanteria, 1 compagnia, matr. 269 nato il 18 10 1892 e morto l’11 11 1916 in combattimento nelle trincee a quota 291 Pecinza, sul Carso, per scoppio di granata nemica. Sepolto nel campo |
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Lentini Luigi di Antonio e Schifano Giuseppa sposato con Bruccoleri Mariantonia il 4 6 1911 soldato 6° Regg.to Fanteria, 2 compagnia, matr. 14984 nato il 10 5 1887 e morto il 2 12 1916 in combattimento a Dosso Faiti, sul Carso, per ferite riportate |
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Leone Nicolò di Calogero e Macaluso Domenica sposato con Alaimo Antonia il 17 1 1904 e Drago Giuseppa soldato 56° Regg.to Artiglieria da campagna nato il 18 1 1879 e morto il 28 6 1918 in combattimento sul Col di Novanta, altipiano S. Asiago |
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Licata Gaetano di Antonio e Arnone Alfia sposato con Fanara Ursola il 20 7 1913 soldato 223° Regg.to Fanteria nato il 1 2 1890 e morto il 29 1 1918 in prigionia per malattia |
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Licata Raimondo di Giuseppe e Buggea Giuseppa soldato 221° Regg.to Fanteria, 5 compagnia nato il 1 10 1896 e morto il 28 8 1917 in combattimento sul monte S. Marco per ferite riportate in combattimento. Sepolto al cimitero Cappuccini di Gorizia |
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Limblici Antonio di Antonio e Faldetta Carmela soldato 224° Regg.to Fanteria, 6 compagnia nato il 24 4 1891 e morto il 1 11 1916 in combattimento a quota 174, a Gorizia, sul medio Isonzo, per sfracellamento del corpo causato da scoppio di granata |
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Liotta Gaetano di Salvatore e Alongi Rosalia soldato 96° Regg.to Fanteria, 10 compagnia. matr. 11714 nato il 30 8 1884 e morto il 25 5 1917 in combattimento a quota 363, sul medio Isonzo, per ferite riportate |
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Maddi Giuseppe di Leonardo e Schifano Rosa sergente 31 Regg.to Fanteria, 6 compagnia nato l’11 1 1893 e morto il 25 5 1917 alla sezione sanità Ronchi n. 16 per gravi ferite con frattura del ginocchio sinistro, con sintomo di anemia acuta. Sepolto cimitero di Ronchi di Monfalcone |
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Maddi Salvatore di Angelo e Argento Grazia caporale 16° Fanteria, 7 compagnia, matr. 39006 nato l’8 5 1893 e morto il 25 7 1915 in combattimento a quota 100 a S. E. di Polazzo, sul Carso, per ferita d'arma da fuoco all'addome. Sepolto nel campo. Decorato con medaglia d’argento al V. M. |
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Magro Calogero di Gaetano e Chiapparo Angela soldato 132° Regg.to Fanteria nato l’11 4 1896 e morto il 14 5 1917 in combattimento nelle trincee di Alba Val Cava, sul medio Isonzo, per ferita da scheggia di granata al torace. Sepolto pendici del San Gabriele |
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Mainenti Giuseppe di Nunzio e Miceli Angela soldato 202° Regg.to Fanteria nato il 1 4 1885 e morto il 15 6 1918 in combattimento sul Piave |
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Mancuso Nicolò di Salvatore e Sciortino Gaetana soldato 120° Regg.to Fanteria, 2 compagnia nato il 2 1 1898 e morto il 14 9 1917 nell’ambulanza chirurgica d'armata n. 2 per ferita da scheggia penetrante all'addome ed altra ferita alla gamba con frattura della tibia. Sepolto cimitero militare Iaz Banah |
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Mandracchia Gaetano di Michele e Messinese Calogera soldato 222° Regg.to Fanteria, 1 compagnia nato il 25 3 1893 e morto il 18 9 1916 in combattimento nelle trincee presso S. Caterina, sul medio Isonzo, per scoppio di bombarda nemica. Sepolto nelle pendici di S. Caterina |
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Marchese Carmelo di Calogero e Bennardo Gaetana sposato con Sciarrotta Vittoria il 9 9 1906 soldato 6° Regg.to Fanteria, 1 compagnia nato il 22 5 1881 e morto il 23 11 1917 in combattimento sul Col della Berretta, sul monte Grappa. Sepolto al cimitero Val dei Carmini e successivamente traslato al sacrario militare in Cima Grappa |
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Maria Salvatore di Salvatore caporale 181 Regg.to compagnia mitraglieri nato il 21 9 1893 e morto il 24 12 1917 sul monte Val Bella per ferite riportate in combattimento |
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Marino Giuseppe di Giuseppe e Schembri Giovanna soldato 149° Regg.to Fanteria nato il 13 7 1892 e morto il 18 11 1915 sezione di sanità per ferite riportate in combattimento |
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Marrone Calogero di Gaetano e Capodici Rosalia sposato con Marrone Maria il 10 2 1907 soldato 2° Regg.to speciale d’istruzione, 6 compagnia nato 3 4 1887 e morto 11 5 1918 scomparso nelle acque di Messina a seguito di siluramento del piroscafo “Verona” silurato dall’U boot 52 della II Pola Flotilla, oberleutnant zur see Hellmut von Doemming |
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Marrone Michele di Antonio e Russello Calogera soldato 145° Regg.to Fanteria, 5 compagnia, matr. 19040 nato il 1 11 1891 e morto il 18 9 1916 in combattimento a quota 144, sul Carso, per ferita causata da scoppio di granata. Sepolto alle pendici, nel campo |
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Mazza Alfonso di Antonio e Minio Maria caporale trombettiere 39° Regg.to Fanteria, 1 battaglione, matr. 35901 nato il 7 2 1893 e morto il 28 10 1916 in combattimento sul monte Sei Busi, sul Carso per ferite. Sepolto nel campo |
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Mendolia Calella Antonio di Traspadano e Piazza Carmela soldato 30° Regg.to Fanteria, 11 compagnia, matr. 564 nato il 26 7 1894 e morto il 29 6 1916 in combattimento a S. Martino del Carso per gas asfissiante. Sepolto a Sdraussina |
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Mendolia Calella Giacomo di Francesco e Curto Antonia sposato con Moscato Antonia il 31 7 1910 soldato 141° Fanteria, 7 compagnia nato il 2 1 1888 e morto il 23 5 1917 in di combattimento sul Carso, al posto di medicazione del 141° Fanteria, nei pressi di Castagnarizza per ferite multiple in tutto il corpo. Sepolto Vallone di Doberdò |
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Messina Salvatore di Antonio e Veneziano Broccia Isabella bersagliere 16° Regg.to Bersaglieri, 10 compagnia, matr. 12571 nato il 10 8 1885 e morto l’8 8 1916 nell’infermeria avanzata di Tinian per ferita di granata penetrante nel cranio. Sepolto a Poluzza |
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Messinese Giovanni di Rosario e Costanza Maria soldato 6° Squadrone Regg.to Cavalleria Nizza, matr. 39013 nato il 10 10 1893 e morto il 14 6 1916 in combattimento a Montefalcone, sul Carso, a quota 12, per ferita causata da scoppio di granata. Sepolto nel campo |
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Miceli Pasquale di Nicolò e Sorce Angela sposato con Castronovo Stefana il 14 9 1913 soldato 232° Regg.to Fanteria nato il 27 9 1890 e morto il 14 5 1917 in combattimento sul monte Vodice (Slovenia). Sepolto al sacrario militare di Redipuglia |
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Milia Giuseppe di Ignazio soldato 269° Regg.to Fanteria nato il 25 9 1892 e scomparso in prigionia |
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Monachello Giuseppe di Diego e Castronovo Giuseppa soldato 71 Regg.to Fanteria, matr. 16545 nato il 2 2 1890 e morto il 10 1 1916 in combattimento a Santa Maria, settore di Tolmino, per ferite riportate. Sepolto nel campo |
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Morreale Pasquale di Giovanni e Nicotra Pasqua soldato 76° Regg.to Fanteria, 1 Reparto Zappatori, matr. 7714 nato il 12 1 1897 e morto il 7 5 1917 nella sezione sanità per ferite riportate in combattimento. Sepolto nel cimitero di Vogrinho |
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Moscato Calogero di Antonino e Fanara Carmela sposato con Callea Leonarda il 24 4 1904 soldato 222 Regg.to Fanteria nato il 2 2 1883 e morto il 16 12 1918 ospedale da campo n. 216 per malattia |
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Mossuto Carmelo di Pasquale e Gallo Vincenza soldato 30° Regg.to Fanteria, 12 compagnia nato il 13 3 1888 e morto il 29 6 1916 in combattimento sul monte S. Michele, a S. Martino del Carso per gas asfissiante. Sepolto a Idraussina |
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Nicastro Girolamo di Salvatore e Magro Carmela soldato 69° Regg.to Fanteria, 12 compagnia nato il 3 12 1892 e morto il 6 8 1916 in combattimento su monte Corno di destra per scoppio di granata. Sepolto nel campo |
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Nobile Giuseppe di Salvatore e Salvaggio Rosaria soldato 5° Regg.to Fanteria, 5 compagnia nato il 5 5 1889 e morto il 23 11 1916 in combattimento a Fait Krib, sul carso, per estesa frattura del cranio. Sepolto nel campo |
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Paino Giuseppe di Salvatore e Niesi Rosaria Soldato 26° Regg.to Fanteria, 1085 compagnia mitraglieri, matr. 1017 nato il 29 10 1898 e morto il 30 7 1917 nell’ospedale da campo n. 144 per ferita da scheggia di Granata al volto e alla regione sopraclavicolare, penetrante, con emorragia. Sepolto cimitero militare |
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Palumbo Francesco di Antonino e Morreale Vincenza soldato 5° Regg.to Fanteria, 10 compagnia, matr. 3654 nato il 29 11 1893 e morto il 13 8 1916 sezione sanità di Ronchi per ferita da scheggia penetrante nel cranio. Sepolto cimiterio provvisorio |
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Panarelli Luigi di Luigi e Maniglia Giuseppa soldato 150° Regg.to Fanteria, compagnia mitraglieri, matr. 39849 nato il 18 3 1892 e morto il 16 5 1917 nell’ospedale da campo 144 per ferita causata da palletta di fucile al collo, con lesione midollare, oltre a ferita da scheggia al terzo inferiore della coscia destra. Sepolto cimitero militare di Gorizia |
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Passarello Pasquale di Giuseppe e Fallea Mariastella caporale 1020 Compagnia mitraglieri Fiat, matr. 9635 nato l’8 10 1897 e morto il 28 5 1917 in combattimento nella trincea di Valcoveniae, sul Carso, per scoppio di granata. Sepolto nella valletta di quota 239 al Villaggio Gradolf |
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Patti Antonio di Calogero e Mendolia Calella Giuseppa 86° Regg.to Fanteria nato il 20 2 1880 e morto il 25 11 1918 nell’ospedale da campo n. 199 per malattia |
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Patti Calogero di Giuseppe e Vetro Giuseppa bersagliere 5° Regg.to Fanteria, 2 battaglione, matr. 2574 nato il 14 4 1889 e morto il 8 11 1915 nell’infermeria, sezione sanità di Roma, per ferita al cranio con fuoriuscita di materia cerebrale. Sepolto a Serpenizza |
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Patti Ignazio di Giuseppe e Picone Maria soldato 259° Regg.to Fanteria nato il 12 6 1898 e morto il 16 9 1917 in prigionia nella bassa Austria, riserva St. Polten, circondario di St. Polton per ferita al cranio con fuoriuscita di materia cerebrale. Sepolto il 10 9 1917 nel cimitero di St. Polton |
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Patti Pasquale di Carmelo e Sanfilippo Rosa soldato 39 Regg.to Fanteria, matr. 968 nato il 12 5 1894 e morto il 20 7 1915 in combattimento a Castelnuovo sul Carso per ferita d'arma da fuoco alla testa. Sepolto a Fogliano |
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Pecoraro Giuseppe di Amedeo e Corallo Gaetana soldato 2° Bersaglieri di Lecce nato il 17 4 1898 e morto il 9 8 1919 nell’ospedale militare di Lecce per Malattia. Sepolto a S. Antonio di Lecce |
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Percontra Rosario di Giuseppe e Baldacchino Cosima soldato 224° Regg.to Fanteria, 12 compagnia, matr. 11718 nato il 30 8 1884 e morto il 1 11 1916 in combattimento a quota 184 presso Gorizia, sul medio Isonzo. Sepolto nel campo. |
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Pirrera Angelo di Antonio e Sicilia Mariantonia sposato con Zambito Anna il 28 11 1903 soldato 9 Regg.to Fanteria nato il 6 2 1879 e morto il 16 5 1917 in combattimento a Dosso Pait, sul Carso. Disperso |
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Pirrera Calogero di Antonio e Sicilia Mariantonia soldato 96° Regg.to Fanteria, 5 compagnia nato l’8 5 1886 e morto il 23 5 1917 in combattimento a Flava, quota 383, sul medio Isonzo, per ferite riportate in combattimento |
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Pirrera Francesco di Antonio e Sanfilippo Anna soldato 315.ma squadra panettieri con forni Weiss nato il 28 1 1893 e morto il 24 9 1918 nell’ospedale da campo n. 111 per malattia, Sepolto Cimitero civico Sandrigo |
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Pirri Stanislao di Antonino e Tirrito Maria soldato 21° Regg.to Fanteria, 7 compagnia, matr. 88988 nato il 15 2 1894 e morto il 7 6 1916 14.ma sezione di sanità nel Comune di Monfalcone per ferita da Strapuel perforante l'addome con foro d'entrata nella regione lombo-iliaca fino sull'emiscapolare. Sepolto a Monfalcone |
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Piscopo Antonio di Giuseppe e Fiorenza Giuseppa soldato nato il 12 10 1867 e morto il 25 1 1918 nell’ospedale militare di Udine |
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Piscopo Filippo di Salvatore e Pirrera Maria sposato con Crapanzano Giuseppa il 6 4 1913 caporal maggiore 10° Regg.to Fanteria, 5 compagnia, matr. 1858 nato il 20 2 1891 e morto il 2 7 1918 in combattimento sul monte Val Bella, in Trentino, per scoppio di granata. Sepolto nel campo |
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Piscopo Francesco di Vincenzo e Cuntreri Concetta sposato con Crapanzano Giuseppa il 6 4 1913 soldato 204° Regg.to Fanteria nato il 31 10 1895 e morto il 5 12 1918 a Favara per malattia |
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Piscopo Giuseppe di Antonio e Piscopo Calogera soldato 42 Regg.to Fanteria, 5 compagnia, matr. 34 nato il 12 6 1895 e morto il 20 2 1916 in combattimento sul monte Nero per ferita di arma da fuoco alla testa e al petto. Sepolto a Krn |
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Piscopo Giuseppe di Calogero e Caramanno Maria soldato 16° Regg.to, Fanteria, 1 Battaglione, 3 compagnia, matr. 38909 nato il 26 1 1893 e morto il 27 4 1916 nell’infermeria presidiaria di Ghemines, in Libia, per morbillo. Sepolto cimitero cristiano di Ghemines |
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Piscopo Giuseppe di Pasquale e Pullara Vincenza soldato 48° Regg.to Artiglieria da campagna, 8 batteria nato il 25 1 1895 e morto il 19 9 1918 nell’ospedale da campo n. 129 per malattia. Sepolto Castelfranco Veneto |
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Presti Giuseppe di Domenico e Maria Rosa soldato 66° Regg.to Fanteria di marcia, 4 compagnia nato il 15 1 1896 e morto il 26 9 1918 nell’ospedale da campo in Panagia, Albania, per malattia |
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Pullara Calogero di Giuseppe e Imbergamo Calogera sposato con ceresi Carmela il 12 1 1902 soldato 9° Regg.to fanteria nato il 31 10 1881 e morto il 16 5 1917 prese parte al fatto d’armi al Donato Fait, sul Carso, in data 16 5 1917 e da tale giorno non ha dato più notizia di se. Disperso |
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Pullara Domenico di Calogero e Maria Domenica soldato 139° Regg.to Fanteria, 2 compagnia nato l’11 5 1898 e morto il 15 11 1917 S. Donà di Piave per ferite riportate in combattimento. Sepolto nell campo |
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Pullara Giuseppe di Salvatore e Chiapparo Rosaria soldato 149° Regg.to Fanteria, 19 compagnia , matr. 564 nato il 1 8 1890 e morto il 15 11 1916 nella 33.ma sezione sanità di Ronchi per ferita da arma da fuoco penetrante alla regione lombare. Sepolto cimitero di Ronchi |
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Pullara Giuseppe di Calogero e Russello Anna soldato 224° Regg.to Fanteria nato il 16 2 1896 e morto il 2 6 1817, data in cui ha preso parte al fatto d’armi di Zingar. Disperso |
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Pullara Salvatore di Ignazio e Lentini Anna soldato 29° Regg.to Fanteria nato l’11 6 1893 e morto il 12 6 1918 a Favara per malattia |
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Quaranta Antonio di Antonio e Piscopo Giuseppa soldato 149° Regg.to Fanteria nato il 29 4 1888 e morto il 18 6 1916 ospedale chirurgico mobile “città di Milano” per ferite da guerra. Sepolto a Matin Vicentino |
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Rizzo Pasquale di Antonino e Portolano Carmela sposato con Piscopo Maria il 25 1 1914 soldato 30° Regg.to Fanteria, 2 reparto zappatori, matr. 12778 nato il 20 10 1894 e morto il 29 6 1916 in combattimento sul monte S. Miche, a Sagrado, per azione di gas asfissianti |
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Rotondo Vincenzo di Calogero e Vassallo Francesca sposato con Presti Carmela il 3 7 1910 soldato 224° Regg.to Fanteria, 9 compagnia nato il 22 10 1886 e morto l’1 11 1916 in combattimento a quota 174, sul medio Isonzo, Gorizia, per pallottola di fucile al petto. Sepolto nel campo |
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Russello Angelo di Gaetano e Bellavia Bartolomea soldato 1° Regg.to Genio Zappatori, 3 compagnia, matr. 3453 nato il 24 12 1894 e morto il 9 6 1915 nell’ospedale da campo n. 37 per cancrena nell'arto sinistro provocata da ferita di arma da fuoco |
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Russello Onofrio di Antonio e Presti Anna soldato 140° Regg.to Fanteria, 10 compagnia nato il 2 10 1885 e morto il 3 6 1917 in combattimento a quota 208 Sud, altipiano carsico, per ferita alla testa con frattura della base cranica a causa di scheggia di granata. Sepolto nel campo |
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Russotto Vincenzo di Michele e Sorce Calogera soldato 224 Regg.to Fanteria nato il 24 1 1896 e morto l’8 10 1916 sul medio Isonzo in combattimento. Disperso |
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Sajeva Pietro di Giuseppe e Di Stefano Maria sottotenente di complemento 96° Regg.to Fanteria, 12 compagnia nato il 14 11 1893 e morto il 9 6 1916 in combattimento sul monte Barco, altopiano di Asiago, per ferite riportate. Sepolto in val Canaglia |
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Salvaggio Calogero di Gaetano e Piazza Lucia soldato 39° Regg.to Fanteria di linea in Napoli, 1 compagnia, matr. 1895 nato il 18 4 1894 e morto il 25 7 1915 in località Castelnuovo del Carso per ferita d'arma da fuoco alla testa. Sepolto a Fogliano |
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Salvaggio Giuseppe di Calogero e Vassallo Todaro Vincenza sposato con Sutera Bartolomea il 20 4 1915 soldato 82° Regg.to Fanteria 21 2 1890 e morto il 9 7 1918 ospedale militare di riserva, re.to S. Domenico, Chioggia per ferite riportate in combattimento |
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Salvaggio Salvatore di Calogero e Fradella Calogera sposato con Cusumano Paola soldato 16° Regg.to Fanteria nato il 24 5 1894 e morto il 27 7 1919 a Favara per malattia |
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Santamaria Calogero di Giuseppe e Veneziano Broccia Rosa Sottotenente di complemento 150° Regg.to Fanteria, 11 compagnia nato il 21 11 1892 e morto il 3 9 1917 a quota 174 Est Gorizia, sul medio Isonzo, per ferita da scheggia di bomba a mano, penetrante nella regione frontale ed altre penetranti al fianco destro da pugnale. Sepolto nel campo. Salma traslata nella madrice di Favara |
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Santamaria Salvatore di Angelo e Lanfranca (Franco) Giuseppa soldato 5° Regg.to Fanteria, 7 compagnia, matr. 20735 nato il 13 11 1895 Campobello di Licata e morto il 2 5 1916 in infermeria reggimentale di Plezzo, Macedonia, per ferite riportate in combattimento. Sepolto cimitero di Plezzo |
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Sardo Rosario di Salvatore e Virone Giuseppa sposato con Galletti Caterina sergente 1376 compagnia mitraglieri nato il 30 11 1893 e morto il 17 6 1918 a C. Verduri (Fagarè), sul Piave, per ferite riportate in combattimento |
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Scariano Antonino di Salvatore e Arnone Carmela sposato con Vaccaro Carmela il 26 4 1914 soldato 10° Regg.to bersaglieri nato il 29 1 1887 e morto il 20 9 1918 a Favara per malattia |
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Schembri Salvatore di Calogero e Fanello Maria soldato 139° Regg.to Fanteria nato il 22 9 1883 e morto il 6 6 1917 in combattimento sul Carso. Disperso |
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Schembri Salvatore di Salvatore e Vetro Agata soldato 132° Regg.to Fanteria, 8 compagnia, matr. n. 39032 nato il 13 3 1893 e morto il 17 9 1916 nell’ospedale da campo n. 93, Egidio d'Aquileia per ferita da palletta di Strapuel alla regione auricolare sinistra, con lesione della parte dorsale alta del midollo spinale |
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Schifano Calogero di Gerlando e Nobile Carmela sposato con Costa Giuseppa Assunta il 10 3 1913 soldato 144° Regg.to Fanteria, 9 compagnia nato il 3 1 1890 e morto il m. 17 6 1916 sezione sanità n. 33, in Calvene (VI) per ferita di scheggia di granata al fianco sinistro. Sepolto cimitero di Calvene |
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Schifano Luigi di Giovanni e Purrello Maria Anna sposato con Simone Vullo Francesca il 3 2 1907 soldato 142° Regg.to Fanteria, 9 compagnia nato il 29 12 1882 (31 10 1882) e morto il 4 9 1917 a quota 12, sul Carso, per ferite multiple d'artiglieria riportato in combattimento. Sepolto nel campo |
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Sciara Pasquale di Giuseppe e Failla Maria soldato 6° Regg.to Bersaglieri nato il 27 1 1894 e morto il 24 1 1916 in combattimento sul medio Isonzo. Disperso |
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Sciortino Carmelo di Gerlando e Carlino Maria Rosa soldato del 16° Regg.to Fanteria zappatori di Lerna, 7 compagnia, matr. 1012 nato il 7 12 1895 e morto il 2 7 1915 a quota 89, a sud di Polazzo, sul Carso, per ferita d'arma da fuoco all'addome. Sepolto nel campo |
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Sciortino Francesco di Salvatore e Chianetta Giuseppa soldato 86° Regg.to Fanteria nato il 20 8 1891 e morto il 19 3 1919 ospedale militare di riserva Rosolino Pilo di Palermo per malattia |
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Sciumè Filippo di Giuseppe e Monachino Antonia soldato 158° Regg.to Fanteria nato il 5 3 1887 e morto il 25 1 1918 nell’ospedale da campo n. 52 per ferite riportate in combattimento |
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Secondo Salvatore di Achille e Fradella Carmela soldato 138° Regg.to Fanteria, 11 compagnia, matr.1021 nato il 13 3 1895 e morto il 17 8 1915 nel posto di concentramento dei feriti, sezione sanità, divisione in Castelnuovo per ferita di granata alla parte superiore della coscia destra. Sepolto in orto attiguo alla casa in Castelnuovo |
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Sferlazza Salvatore di Andrea e Fanara Calogera caporal maggiore trombettiere 5° Regg.to Fanteria, matr.3425 nato il 21 4 1893 e morto l’11 4 1916 trincee di Za-Verzelimon (Conca di Plezzo) per ferite di granata |
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Sgarito Giuseppe di Michele e Pitanza Arcangela sottotenente M. T. 47° Regg.to Fanteria nato il 17 2 1887 e morto il 4 10 1916 22.ma sezione sanità di Vigentini per ferita di artiglieria agli arti inferiori e frattura della gamba sinistra. Sepolto a Vigentini |
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Sgarito Rosario di Calogero e Nobile Maria caporale 21° Regg.to Fanteria nato il 5 5 1894 e morto il 27 6 1916 in combattimento a Vallarsa. Disperso |
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Signorino Carmelo di Giosuè e Veneziano Broccia Paola soldato 39° Regg.to Fanteria di linea a Napoli nato il 9 9 1892 e morto il 20 7 1915 in combattimento sul Carso |
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Simone Antonio di Carmelo e Vetro Anna sposato con Agliata Maria il 6 3 1905 soldato 75° Regg.to Fanteria, 8 compagnia, matr. 11776 nato il 27 1 1884 e morto il 4 11 1916 in combattimento a quota 126 presso Spacapani, sul Carso, per ferite da granata (la data di morte è quella del ritrovamento del cadavere). Sepolto cimitero militare di Gabrise Goreine |
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Simone Calogero di Carmelo e Sorce Giuseppa sposato con Airò Carmela il 24 10 1909 caporale 112 Regg.to Fanteria nato il 6 4 1884 e morto il 28 7 1916 nell’ospedale Vatragon di Udine per malattia |
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Simone Giuseppe di Carmelo e Vetro Agata sposato con Alcamisi Anna il 15 9 1912 soldato 232° Regg.to Fanteria, 11 compagnia nato l’11 8 1889 e morto il 20 8 1917 nell’ospedale chirurgico mobile “città di Milano” per ferita da palla di Straphuel penetrante all'addome, con lesioni multiple del retto e colon. Sepolto a Zagora |
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Sorce Antonio di Gaetano e Vullo Rosa soldato 39° Regg.to Fanteria nato il 5 8 1898 e morto il 1 11 1917 in combattimento nel ripiegamento al Piave. Disperso |
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Sorce Giuseppe di Giuseppe e Cordaro Angela soldato 25° Regg.to Fanteria, 4 compagnia, matr. 19432 nato il 2 2 1892 e morto il 25 2 1916 nella 7.ma sezione sanità, infermeria di Vogrinchi, per ferita di arma da fuoco con frattura del femore e ginocchio sinistro. Sepolto a valle di Vogrinchi |
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Sorce Rosario di Vincenzo soldato 226 Regg.to Fanteria nato il 28 7 1896 e morto il 10 9 1917 nell’ospedale chirurgico mobile “città di Milano” per ferite riportate in combattimento |
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Stagno Calogero di Giuseppe e Giudice Rosa soldato 16° Regg.to Fanteria, 7.ma compagnia, matr. 34968 nato il 10 11 1892 e morto il 20 10 1914 presso i pozzi di casa Scei Lebi (Regina) per ferita alla regione temporale con penetrazione in cavità. Sepolto nel campo |
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Stancapiano Carmelo di Calogero caporale 258° Regg.to Fanteria nato il 7 7 1898 e morto il 25 9 1917 a Udine per ferite riportate in combattimento |
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Stuto Giuseppe di Carmelo e Grova Carmela tenente colonnello in servizio attivo 282° Regg.to Fanteria nato il 14 12 1870 e morto il 19 11 1917 nell’ospedale da campo prigionieri di Sigmun di Sherberg n. 95 per ferita d'arma da fuoco alla testa. Decorato di 3 medaglie d’argento al V. M. Salma traslata nella madrice di Favara |
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Terranova Salvatore di Vito e Graceffa Rosaria soldato 224° Regg.to Fanteria, 12 compagnia, distretto 60, prima categoria nato il 12 10 1894 e morto il 1 11 1916 nell’ospedale da campo n. 130 e ospedale militare principale di Alessandria per emorragia interna causata da ferita penetrante nel torace. Sepolto cimitero Cappuccini di Gorizia. Salma traslata nella madrice di Favara |
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Todaro Salvatore di Antonio e Nica Rosalia soldato 224° Regg.to Fanteria nato il 24 2 1896 e morto il 10 6 1916 sull’altipiano di Asiago in combattimento. Disperso |
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Torricelli Calogero di Francesco e Costa Carmela sposato con D'Angelo Maria soldato 149° Fanteria, 6 compagnia, matr. 31007 nato il 11 1 1890 e morto il 1 11 1915 nel ricovero a Sud delle cave di Vermigliano, sul Carso, a seguito dello scoppio di una granata. Sepolto a Vermigliano |
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Trupia Giuseppe di Carmelo e Amico Angela soldato 5° Regg.to Genio, 18.ma compagnia nato il 21 9 1895 e morto il 20 5 1916 in combattimento in località massi rocciosi (Sabotino) per ferite da guerra. Sepolto cimitero di Melit di Rio Muleni |
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Vaccaro Antonio di Antonio e Lena Vaccaro Rosa capitano di complemento 133° Regg.to Fanteria nato il 27 9 1883 e morto il 13 9 1916 nell’ospedale da campo n. 106 in Quisca per ferite riportate in combattimento. Salma traslata nella madrice di Favara Le sue virtù, la sua bontà, la sua educazione secondo i dettami della religione di Cristo, suscitarono la stima di chi lo conobbe.Dopo gli studi delle scuole elementari di Favara fece le secondarie nel Ginnasio-Liceo di Girgenti, mostrando particolare predilezione per la storia, la poesia e l'ideale di perfezione e armonia a cui sempre aspirò. Successivamente si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza presso l'Università di Palermo, ottenendone la laurea nel 1908. Nel 1814, in un momento in cui le cose cittadine procedevano confusamente, ci fu chi vide in lui l'uomo capace di comporre ogni dissidio e, perciò, fu strappato alla tranquillità familiare e campestre e per volontà popolare unanime fu innalzato alla carica di sindaco nel 1914. Nel periodo del suo mandato ha prestato aiuto agli indigenti spendendo del proprio in proporzioni, a volte, più vaste di quanto il suo patrimonio permetteva. Pochi giorni prima della rottura con l'Austria fu richiamato quale ufficiale del 5° Reggimento Fanteria, come addetto alla preparazione delle falangi che sarebbero state inviate al fronte. Nell'agosto del 1915 venne inviato in Carnia, nei luoghi di combattimento, finché il 22 Ottobre dello stesso anno, promosso capitano, fu trasferito al 133° Fanteria, nella zona di S. Lucia. Nelle fosche giornate del maggio 1916 si trovò impegnato a resistere e a cacciare gli Austriaci dal Trentino. Di là passò sull'Isonzo, impegnato in operazioni sempre più ardue, quando il 14 Agosto 1916 la sua rigogliosa giovinezza fu provata nei pressi di S. Caterina, dove in una pericolosa azione di guerra riportò gravi ferite. Ricoverato nel vicino ospedaletto 106 in Quisca, sopportò con eroica pazienza e rassegnazione, indicibili sofferenze fino al 13 settembre, quando, all'età di trentatrè anni, si spense. Il 13 Settembre 1919, nel terzo anniversario della sua morte, Favara volle onorare la sua memoria, scoprendo una lapide apposta nella sua casa paterna. Per l'occasione si tennero discorsi commemorativi dalle più eminenti personalità del paese, fra cui l'esimio prof. Francesco Scaduto. Di poi gli fu titolata una strada e una delle piazze storiche più importanti del paese: la piazza della Croce (o del Calvario). Successivamente gli fu titolata un'aula delle scuole elementari. Biografia tratta dagli scritti del prof. Antonio Palermo. |
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Varisano Salvatore di Giuseppe e Pecoraro Angela soldato 206° Regg.to Fanteria, matr. 19806 nato l’8 11 1885 e morto il 27 2 1917 in combattimento presso Villa Corominni, sul medio Isonzo, Gorizia, per scoppio di granata |
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Vella Antonio di padre ignoto e Vella Anna caporale 147° Regg.to Fanteria, matr. 20327 nato il 18 6 1894 e morto il 20 8 1917 nel settore di Tolmino, presso il monte Urzli per ferite riportate in combattimento. Sepolto nel campo |
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Vella Calogero di Giovanni e Licata Rosa soldato 42° Regg.to Fanteria nato il 1 4 1899 e morto il 18 12 1917 in combattimento sul monte Asolone. Disperso |
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Vella Castrenze di Michele e Mulè Pasqua soldato 3° Regg.to Fanteria nato il 29 1 1885 e morto il 3 7 1916 nell’ospedale da campo n. 105 per ferita addominale penetrante in cavità da pallottola. Sepolto al cimitero di Ancignano |
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Vella Francesco di Salvatore e Patti Angela soldato 146° Regg.to Fanteria, 9 compagnia, matr. 19335 nato il 30 12 1883 e morto il 15 6 1917 nell’ospedale da campo n. 17 in Zenzir per ferita da palla di fucile alla regione scapolare, penetrante, all'emotorace e paralisi cardiaca. Sepolto nel cimitero dell'ospedaletto di Zenzir |
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Vella Francesco di Calogero e Taibi Domenica soldato 4° Regg.to Fanteria nato il 3 11 1887 e morto il 3 3 1919 a Padula per malattia |
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Vetro Angelo di Mariano e Sciabica Rosa sposato con Di Caro Rosaria il 30 11 1914 soldato 224° Regg.to Fanteria, 2 compagnia, matr. 12778 nato il 23 12 1885 e morto il 18 8 1916 nell’ospedale da campo n. 130 per ferita all'addome. Sepolto a villa Rodolfino (Gorizia) |
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Vetro Antonio di Giosuè e Vita Antonia caporal maggiore 3Compagnia mitraglieri nato il 11 10 1892 e morto il 16 3 1918 nell’ospedale militare di Brescia per infortunio |
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Vetro Giuseppe di Angelo e Arcadipane Dorotea sposato con La Rocca Giovanna il 26 7 1914 soldato 63° Regg.to Fanteria, 15 compagnia nato il 24 7 1893 e morto il 28 7 1915 nell’ospedale da campo n.32 in Cervignano per ferite riportate in combattimento. Sepolto a Cervignano |
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Vetro Giuseppe di Giuseppe e Patti Maria sposato con Mendolia Calella Maria il 12 1 1908 soldato 11° Regg.to Fanteria, 4 compagnia, matr. 13786 nato il 26 1 1880 e morto il 8 2 191 in combattimento sul monte Calvario, a Pogdora, per ferita d'arma da fuoco. Sepolto a Podgona |
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Vinci Giuseppe di Salvatore e Puccio Giuseppa soldato 145° Regg.to Fanteria, matr. 39741 nato il 24 2 1894 e morto il 12 7 1916 in combattimento presso il Comune di Piovene, sezione sanità n. 20, per ferita di arma da fuoco penetrante all'addome. Sepolto cimitero di Piovene |
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Vinti Salvatore di Calogero e Bonadonna Anna Maria sottotenente di complemento 2° Regg.to Bersaglieri mobilitato nato il 2 10 1894 e morto il 10 11 1915 in combattimento sul monte S. Michele per ferite riportate |
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Virgone Rosario di Calogero e Fallea Rosa soldato 63° Regg.to Fanteria nato il 22 3 1893 e morto il 21 10 1915 sulla collina Polazzo, quota 92, sul Carso, per ferita d'arma da fuoco alla gamba |
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Vita Giuseppe di Calogero e Magro (Zafu) Lucia soldato 223° Regg.to Fanteria, 5 compagnia nato il 7 4 1896 e morto il 22 6 1916 prigioniero di guerra nell’ospedale militare n. 4 in Linz (Austria), per meningite purolenta a causa di colpo di arma da fuoco. Sepolto cimitero di Linz |
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Volpe Salvatore di Giovanni e Alba Rosalia Bruccoleri Antonia il 11 1 1914 soldato 63° Regg.to Fanteria, sez. Lanciatorpediniere, compagnia Stato Maggiore, matr. 1057 nato il 17 1 1893 e morto il 1 4 1917 nell’ospedale da campo n. 141 per ferita di scheggia di granata alla testa, con lesione cerebrale. Sepolto cimitero italiano di Forusa, in Macedonia |
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Vullo Angelo di Calogero e Salvaggio Anna soldato 5° Regg.to Fanteria, 4° reparto zappatori, matr. 33651 nato l’11 10 1891 e morto il 28 6 1916 in combattimento nelle trincee di Monte Sei Busi, sul Carso, per ferita di granata alla testa. Sepolto a Monte Sei Busi |
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Vullo Giuseppe di Calogero e Alaimo Giuseppa sposato con Indelicato Angela il 5 7 1914 soldato 10° Regg.to Bersaglieri nato il 3 7 1891 e morto il 14 9 1915 in combattimento sul monte Paularo. Disperso |
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Zaffuto Giuseppe di Antonio e Castronovo Giuseppa sposato con Salemi Carmela il 28 4 1912 soldato 133° Regg.to Fanteria, compagnia, matr. 14893 nato il 28 11 1883 e morto il 19 1 1916 in combattimento sulle colline di S. Lucia, settore di Tolmino, per ferite di arma da fuoco |
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Zambito Alfonso di Francesco e Airò Mariantonia sposato con Cimino Francesca il 1 10 1905 soldato 19 Regg.to Fanteria, 10 compagnia, matr. 10172 nato il 12 1 1882 e morto il 5 6 1917 in combattimento a Flautar, Monfalcone, sul Carso, per ferite riportate. Sepolto Flautar, Monfalcone |
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Zambito Leonardo di Antonio e Costanza Gerlanda soldato 49 Regg.to Fanteria nato il 29 10 1897 e morto il 9 7 1919 a Milano per infortunio |
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Zarcone Antonio di Antonino e Loggia Giuseppa soldato 34° Regg.to Fanteria nato il 28 2 1892 e morto il 11 5 1918 scomparso per affondamento di nave |
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Zarcone Calogero di Antonio e Lupo Croce sposato con Filorizzo Rosa il 13 9 1908 soldato 11° Regg.to Fanteria, 4 compagnia nato il 18 11 1882 e morto il 12 4 1916 nell’ospedale da campo n. 219 in Cormory per ferite multiple da scheggia di granata, con frattura della gamba sinistra |
La seconda Guerra Mondiale
Operazione Husky: il 14 luglio 1943 l'esercito americano arriva a Favara (di Pasquale Cucchiara)
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I soldati americani in via V. Emanuele e piazza Cavallotti
Antonio Amico n. 14.10.1882 - m. 27.1968 di Antonio e Camilla Sances |
L'attesa - Nella primavera del 1943 l'arrivo delle forze alleate era in aria.Nel marzo del "43 vennero sganciate due bombe, di cui una colpì la stazione ferroviaria di Favara. In questo clima di apprensione l'Amministrazione fascista ddecise di chiudere l'anno scolastico con largo anticipo. Parallelamente i velivoli alleati lanciarono dei volantini che invitavano la popolazione e l'esercito ad arrendersi. Dopo lo sbarco Pauliddru (Paolo Portolano), il banditore del paese, gridava: Comu currinu li nglisi! Nenè il sacrestano della chiesa madre suonò le campane in stato d'emergenza, come del resto fece durante i bombardamenti prima dello sbarco. In quelle drammatiche ore il quartier generale del PNF favarese era in fibrillazione. Il gerarca locale, Nitto Mangiavillani, originario di Palma di Montechiaro, fece stenografare dai fratelli Amico il bollettino di guerra, il giorno stesso dello sbarco alleato. Come cani in fuga, i dirigenti fascisti che per vent'anni gli furono vicini, si dileguarono. Il feroce gerarca fascista fu ucciso da un soladato americano mentre il segretario del fascio, Calogero Butticè, venne recluso in un campo di concentramento alleato a Villaseta.
L'occupazione militare - L’attacco americano si concentrò su tre fronti: uno proveniente da Naro, uno da Palma di Montechiaro e uno da Campobello di Licata. Lo scontro più cruento si registrò ai confini fra Favara e Naro, in contrada Pernice; qui, ingaggiarono un durissimo scontro il 30° Gruppo Reggimentale americano e il 35° Battaglione di Bersaglieri italiani comandato da Guido Moccia. Gli italiani resistettero stoicamente dall’11 al 14 luglio perdendo oltre 200 uomini tra morti e feriti. I primi soldati americani ad entrare a Favara furono i Rangers del 3° Battaglione agli ordini del Maggiore Dammer, proveniente da Campobello di Licata. I soldati arrivarono con il treno a scartamento ridotto che collegava Agrigento-Favara-Naro. Il presidio americano venne assicurato dal 7a Fanteria. I soldati piazzarono alcuni carri armati “Sherman” nei punti nevralgici della città e impiantarono delle basi militari nelle zone limitrofe per piantonare il paese e smistare i prigionieri.
L’accoglienza dei favaresi - I Rangers vennero accolti come liberatori dalla popolazione anche perché, una buona percentuale dell’esercito U.S.A., era di origine siciliana. Questi uomini si rilevarono una vera e propria arma romantica in quanto rassicurarono la popolazione e funsero da interpreti. Gli invasori offrirono prodotti che la gente sconosceva: caramelle, cioccolati, scatolette e sigarette. Le sorprese più acclamate furono il DDT, la penicillina e il sapone. A causa delle pessime condizioni igienico-sanitarie, il DDT venne utilizzato come disinfestante, la penicillina per curare efficacemente le infezioni, mentre il sapone migliorò l’igiene personale.
La riorganizzazione politica - Dopo la fuga dei gerarchi fascisti e la dissoluzione dell’esercito italiano si costituì un comitato cittadino che si preparò timidamente a ricevere gli americani in Comune. Il tema principale della discussione fu la definizione del nuovo corso politico e la designazione del nuovo primo cittadino. Non è chiaro come si arrivò alla nomina di Antonio Amico ma, ad ogni modo, le ipotesi plausibili sono essenzialmente tre: - venne designato sindaco perché era il rappresentante del comitato cittadino;- venne eletto in seguito ad un plebiscito popolare;- venne designato su indicazione dell’interprete locale dell’esercito americano Francesco Crapanzano. La sua proclamazione ufficiale avvenne il 19 luglio del 1943 (il documento risulta firmato del comando del Maggiore Generale Truscott) e anche la prefettura di Agrigento ne prese espressamente atto.
Tratto dal libro di Pasquale Cucchiara, Quando i Rangers vennero in Sicilia, ediz. Medinova, 2021.
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Favaresi deportati nei campi di sterminio (di Pasquale Cucchiara)
Le deportazioni degli italiani nei campi di concentramento iniziarono dopo l’armistizio di Cassibile dell’8 settembre 1943. La fine delle ostilità con le forze anglo- americane diede vita al fenomeno della Resistenza contro gli ex alleati nazisti che intanto avevano occupato l’Italia centro - settentrionale e internato nei campi di concentramento parte dei ragazzi del Regio esercito italiano. Dunque, per i nazisti, anche gli ex alleati italiani divennero nemici da deportare, sfruttare ed eliminare proprio come gli Ebrei, omosessuali, zingari, dissidenti politici etc. Aggiungiamo che, ai prigionieri italiani fu riservato un trattamento peggiore rispetto agli altri perché considerati traditori del Terzo Reich. Purtroppo, anche diversi favaresi ebbero la sventura di finire nei Lager. La lettura di alcune delle loro biografie scaturisce un senso di incredulità che lascia spazio solo all’indignazione. E non è tutto, perché molti reduci favaresi, un po’ come tutti i superstiti di questa terribile esperienza, reagirono con il silenzio alle percosse subite nei lager, sbagliando. Solo Calogero Lena Vaccaro ha avuto il coraggio di scrivere la sua tremenda storia in un libro molto interessante dal titolo da Ramalia a … Ramalia. Anche, le Amministrazioni comunali che si sono succedute hanno contribuito a creare un vero e proprio vuoto storico. Basta pensare che la prima lapide marmorea, anche se parziale nei nominativi riportati, venne installata solo il 25 aprile del 1994 in piazza d’Armi, dall’amministrazione guidata da Gaetano Sanfilippo. Nel 2006, lo storico Calogero Castronovo trovò tracce documentali del favarese Giovanni Giglia fra i caduti nel campo di concentramento Ebensee (sotto campo di Mathausen) e l’amministrazione guidata da Domenico Russello commissionò una lapide che fece installare all’entrata del cimitero di piana Traversa. Quello che si riporta di seguito è un elenco incompleto dei deportati.
Come riporta Pasquale Cucchiara nel suo libro, rifacendosi al libro di Calogero Vaccaro, Da Ramalia a Ramalia, Siculgrafica soc. coop., 2007, aggiunge Vetro Salvatore (catturato in Albania il 9/09/1943, detenuto in Germania e rientrato a Favara; Di Stefano Salvatore che dopo la guerra cambiò nazionalità; Buggea Calogero; tra i documenti di Rosario Taranto, il nome di un probabile favarese: Tuzzolino Giuseppe, deportato a Josef Staniewsck (Polonia) dal 14/09/1943 all’8/05/1945, con numero di matricola 05752.
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Antonio Galiano e l'ombra del maledetto lager
Il lager di Mauthausen
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In
Austria, nel cuore dell’ampia valle del Danubio, ricoperta di abetaie e prati,
c’è Mauthausen. Furono i deportati a costruirla. Chi arrivava in quella fortezza
trascorreva un primo periodo di detenzione o di “educazione” come dicevano le
SS. Si iniziava un processo di spersonalizzazione, poi, nella quasi totalità,
venivano destinati alle cave, nelle industrie belliche, nella costruzione di
dighe, gallerie, ferrovie, etc.
Nei
registri di Mauthausen vennero immatricolati 156 mila deportati, ma il numero fu
maggiore. durante i primi anni vennero utilizzati ripetutamente numeri già
appartenuti a deportati morti. Inoltre numerosi deportati furono uccisi
all’arrivo senza essere immatricolati. I libri dei morti riportano 71.856 nomi.
Sul letto di morte il comandante di Mauthausen Franz Ziereis dichiarò che i
morti erano stati 65 mila. Dopo la guerra una commissione di ex deportati cercò
di calcolare il numero, ma senza arrivare a conclusioni sicure. Una valutazione
equilibrata parla di 127.767 detenuti che non tornarono da Mauthausen.
Con una
disposizione del 2 gennaio 1941 di Reinhard Heydrich, comandante dell’ufficio
centrale di sicurezza del Reich i lager, vennero divisi in tre categorie: Dachau
e Sachsenhausen di prima categoria, Buchenwald e Flossenburg di seconda,
Mauthausen di terza. A Mauthausen dovevano essere mandati, per l’annientamento,
gli elementi irrecuperabili.
Nell’aprile 1942 la vita e la morte dei deportati nei lager vennero pianificai
razionalmente: pochi mesi di fatica inumana, lo sfacelo fisico e mentale,
l’eliminazione. La durata media della vita nel lager era prevista in nove mesi,
ma in realtà ogni comandante di lager appesantì o alleviò le direttive del Reich.
In generale fu appesantita, riducendo la durata indicata nelle tabelle.
Il 4
aprile 1945 Himmler indirizzava ai comandanti di Flossenburg e Dachau questo
telegramma: Di resa non si parla neppure. Il lager deve essere evacuato
immediatamente. Nessun detenuto deve cader vivo nelle mani del nemico.
Sul
letto di morte il comandante di Mauthausen Franz Ziereis dichiarò: Ricevei da
Himmler l’ordine di convogliare tutti i detenuti nelle gallerie Kellertsan e
Bergkrostal di Gusen e di farle saltare con la dinamite. Già nel febbraio il
generale Pöhl aveva dato ordine di uccidere tutti i detenuti, nel caso che la
guerra fosse perduta.
Il 13
giugno 1947 il “Notiziario di Messina” pubblicava un articolo dal titolo:
“Strano caso di uno smemorato”. L’articolo riportava che intorno alle 23,45 del
giorno precedente un certo Giuseppe Di Giovanni accompagnava al pronto soccorso
uno sconosciuto in stato comatoso, che subito dopo le prime cure riprendeva i
sensi. Il giovane Di Giovanni raccontava al sottufficiale di servizio
dell’ospedale di avere visto lo sconosciuto privo di sensi, come se dormisse,
seduto in una poltroncina del cinema Orfeo di Messina. Il Di Giovanni aveva
provato a chiamare lo sconosciuto ripetutamente, ma questo non rispondeva;
successivamente lo scosse, ma lo sconosciuto si accasciò come fosse morto.
Il fatto
strano di questa faccenda sta in un diario trovato in tasca allo sconosciuto,
dove dichiarava di essere uno smemorato, di non ricordare chi era, da dove
veniva e del perché si stava recando a Siracusa. Nel diario si leggeva che
cercava la sua famiglia, ma non sapeva dove trovarla perchè non ricordava nulla.
Lo sconosciuto non aveva documenti, quindi non era possibile identificarlo.
Aveva una apparente età di 30 anni, carnagione bruna come un meridionale,
capelli neri, ben rasato, alto 1,65 cm. Addosso aveva un biglietto ferroviario
staccato alla stazione di Roma e arrivato a Messina la mattina del giorno 11.
Era diretto a Siracusa.
Tenuto
all’ospedale Piemonte, il giorno 15 lo sconosciuto fu in grado di rispondere
alle domande dei medici: disse di essere il numero 61.649 di Mauthausen. Non
ricordava altro. All’indomani, 16 giugno 1947 morì per un collasso improvviso.
Questo
sconosciuto era un deportato, morto due anni dopo la fine della guerra, a causa
delle percosse subite nel lager. Si chiamava Antonio Galiano ed era nato a
Favara il 28 settembre 1902. Operaio meccanico a Milano, aveva partecipato
all’organizzazione degli scioperi del marzo 1944. Venne arrestato e deportato.
Dopo una breve quarantena a Mauthausen veniva trasferito nella compagnia di
disciplina, dove i detenuti erano costretti a trasportare pietre dalla cava al
frantoio a passo veloce e guai a spezzare la fila, perché si rischiava di essere
finito a calci e a colpi di bastone o pietra. Alla compagnia di disciplina i
deportati resistevano una settimana o due. Chi non moriva sotto il bastone
crollava sfinito e i kapò lo uccidevano nello stesso posto dov’era caduto. L’Oberkapò
da cui dipendevano la cava e la compagnia di disciplina si chiamava Otto. Un
giorno Antonio fu sorpreso da Otto a dare un po’ del suo caffè a un deportato
francese. Nel mondo del lager il gesto di Antonio era insensato, considerato uno
spreco per un uomo da cui non si poteva spremere altro lavoro. Otto chiamò
Antonio e gli diede trentuno colpi di staffile, poi lo gettò nell’acqua gelida e
gli scagliò delle pietre, colpendolo alla nuca. Quella sera i compagni lo
medicarono come poterono.
Il 5
maggio 1945, al momento della liberazione, Antonio pesava 35 kg. Tornò a casa a
Milano. Le cure della moglie Dina gli fecero recuperare a poco a poco le forze.
Il 3 settembre riprese il suo lavoro di operaio, ma era ancora troppo debole;
viveva in uno stato di agitazione continua; di notte parlava e si svegliava di
soprassalto. Nell’ottobre 1945 andò a Varazze, in un centro di cura per reduci e
un medico disse a Dina di non illudersi perché la ferita alla nuca poteva avere
gravi conseguenze. A novembre Antonio tornò a Milano. Il 17 aprile 1946 si
ripresentò in fabbrica chiedendo un lavoro leggero, almeno per i primi tempi.
Resistette fino al 26, quando ebbe un collasso. Antonio rinunciò alla fabbrica e
accettò un posto di guardiamacchine. Nel 1947 gli incubi e le allucinazioni
erano sempre più frequenti: ovunque Antonio avvertiva le sensazioni del lager.
Si accorgeva di vivere giornate intere in uno stato di semi-incoscienza e non
ricordava quello che aveva fatto, le persone che aveva incontrato. Galiano
sentiva la sua memoria svanire e per tale motivo teneva un diario.
Tra gli
scritti: 5 giugno 1947 – Riposo, ma la mia testa bolle; cammino come un pazzo
e sono molto triste; l’ombra del maledetto lager grava su di me. Ho sognato
Otto, l’Oberkapò della cava, maledetto cane, ghignava, aveva una frusta in mano.
Non sono bastati 31 colpi di staffile, il tuffo nell’acqua gelida e le pietre?
Ancora vuoi tormentarmi? Vattene via, Otto, non picchiarmi, cosa ho fatto di
male per aver dato un po’ di caffè caldo a Marcel?
La
moglie Dina era a Tirano, al capezzale di un fratello malato. Il pomeriggio
dell’8 giugno Antonio andò alla stazione centrale per raggiungere la moglie, ma
non arrivò mai a Tirano. La sua mente lo tradì. Andò a Roma e lì prese il
biglietto per Siracusa. Cinque giorni dopo venne ritrovato al cinema Orfeo di
Messina.
Dopo la
morte di Antonio, la vedova Dina restò a Milano, vivendo col suo lavoro di
pantalonaia. Il Ministero del Tesoro le ha negato la pensione, affermando che la
morte del marito non poteva essere posta in relazione di causa con la detenzione
nel lager di Mauthausen. La pensione venne riconosciuta a Dina nel 1971, dopo la
pubblicazione del libro “La parola agli aguzzini” di Vincenzo e Luigi
Pappalettera, da cui è stata estratta la presente relazione.
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Partigiani favaresi (di Pasquale Cucchiara)
stele commemorativa dei partigiani favaresi in piazza Cavour
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Il regime fascista trascinò l’Italia nella seconda guerra mondiale. Nonostante le clamorose vittorie iniziali, i nazifascisti vennero progressivamente schiacciati dalle forze alleate. Nel luglio del 1943, l’esercito americano sbarcò in Sicilia e il regime fascista si sfaldò completamente. L’8 settembre del 1943 l’Italia firmò l’armistizio con gli alleati e, parallelamente, i tedeschi occuparono l’Italia centro settentrionale. Fu l’inizio della guerra di Liberazione italiana portata avanti da tutto l’arco costituzionale antifascista. In Sicilia, con lo sbarco degli americani, la guerra era praticamente finita e, di conseguenza, non ci furono le condizioni affinché si potesse sviluppare questo movimento di lotta. Tuttavia, si stima che oltre 5000 siciliani combatterono nelle brigate partigiane al centro/nord e all’estero. Fra questi, possiamo annoverare ben 36 partigiani favaresi. Tutti nominativi rintracciati sono documentati da atti ufficiali tranne Vincenzo Diana (testimonianza orale del figlio e di uno storico di Sommatino) e di Giuseppe Angelo Lombardo (testimonianza orale della figlia documentata da alcune fotografie). Favara vanta una medaglia d'oro alla Resistenza consegnata, post mortem, da Sandro Pertini, al partigiano Giovanni Gallo mentre, in totale, i partigiani caduti furono due (Girolamo Agliata e Giovanni Gallo). L'unica donna favarese impegnata nella resistenza fu Antonietta Fava mentre l’unico partigiano laureato fu Baldassarre Capodici. L’attività partigiana dei favaresi è ben stratificata in tutto il territorio nazionale: il gruppo più numeroso è presente in Piemonte (11) altri partigiani sono stati riscontrati in Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Lazio, Toscana e Marche.Da segnalare la presenza di ben sei partigiani favaresi che hanno combattuto all’estero (Jugoslavia e Albania) l’aggressore nazifascista. I partigiani favaresi furono, in larga parte, soldati sbandati dopo l’8 settembre mentre altri erano emigrati al nord Italia prima dei tragici eventi bellici. I partigiani favaresi a cui è stato assegnato un posto nell'onomastica locale sono: Calogero Fanara, Calogero Piazza, Girolamo Agliata, Gaetano Moscato, Antonio Lombardo e Antonietta Fava. I partigiani favaresi sono 35, tutti documentati da atti ufficiali tranne Vincenzo Diana (testimonianza orale del figlio e di uno storico di Sommatino) e di Giuseppe Angelo Lombardo (testimonianza orale della figlia documentata da alcune fotografie). Favara vanta una medaglia d'oro alla Resistenza consegnata post mortem da Sandro Pertini, al partigiano Giovanni Gallo mentre, in totale, i partigiani caduti furono due (Girolamo Agliata e Giovanni Gallo). L'unica donna favarese impegnata nella resistenza fu Antonietta Fava. L’attività partigiana dei favaresi è ben stratificata in tutto il territorio nazionale: il gruppo più numeroso è presente in Piemonte (11) altri partigiani sono stati riscontrati in Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Lazio, Toscana e Marche. Da segnalare la presenza di ben sei partigiani favaresi che hanno combattuto all’estero (Jugoslavia e Albania) l’aggressore nazifascista. I partigiani favaresi furono, in larga parte, soldati sbandati dopo l’8 settembre mentre altri erano emigrati al nord Italia prima dei tragici eventi bellici. I partigiani favaresi a cui è stato assegnato un posto nell'onomastica locale sono: Calogero Fanara, Calogero Piazza, Girolamo Agliata, Gaetano Moscato, Antonio Lombardo e Antonietta Fava.
L’elenco dei partigiani:
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