Opunzie galeotte
di Carmelo Antinoro
Nel
1869 nella frequentatissima strada che dal viale Itria conduceva alle acque di
Giarritella e nella strada di rimpetto la ex chiesa di S. Rocco (dove
anticamente era stata piantata una croce di ferro, fra le Vie Cappello e Molino,
al cui posto oggi si trova un pilastro con sopra la statua di Gesù, folte opunzie (fichi d’india) ed
alberi di fico delimitavano la proprietà di don Gaspare Dulcetta e rendevano
quel luogo pubblico insicuro e di ricovero per malfattori. Non a caso, in questo
luogo avvenivano spesso reati (Favara in fatto di delitti non era seconda a
nessun altro Comune, se ne contarono: 146 nel 1867, 162 nel 1868 e 123 nel
1869). Il 30 dicembre 1869, dopo diversi reclami, il sindaco
Gerlando Vaccaro
ordinò al Dulcetta la recisione degli alberi fino alle radici o la realizzazione
di una cinta muraria alta non meno di due metri e mezzo, a contorno dei suoi
terreni (che per circa il 70% comprendevano l’isola contornata dalle vie
Cappello, S. Rocco e V. Emanuele, oggi interamente urbanizzata).
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